SULMONA. Non si sbloccano le procedure per avviare i lavori di ristrutturazione del De Nino-Morandi di Sulmona, i due istituti tecnici che attendono il rientro nella sede storica, chiusa il 17 ottobre 2014, per presunte irregolarità post sisma. L’inchiesta penale si è chiusa con la prescrizione del reato per i sette imputati tanto che, nelle scorse settimane, la Provincia dell’Aquila aveva chiesto il dissequestro dell’edificio alla procura della repubblica del capoluogo. Tuttavia rimane lo stallo sul fronte burocratico. Per questo, nel pomeriggio di oggi, il presidente della Provincia, Angelo Caruso, si recherà nuovamente nella sede del Provveditorato alle opere pubbliche, per fare il punto della situazione sul passaggio di consegne infinito. Lo scorso anno, per accelerare le procedure, Caruso si era ripreso gli atti dal Provveditorato, che nel 2017 era stato designato soggetto attuatore per lo svolgimento dei lavori. Ciò non ha portato a sbloccare la situazione. Anzi. La gara d’appalato, finalizzata all’avvio dei lavori, non è stata ancora indetta. Provincia e Provveditorato si raccorderanno quindi per superare le ultime fasi procedurali sperando che si coli la campana. Segue l’evoluzione della vicenda il comitato che aveva ottenuto nei mesi scorsi in un incontro in Prefettura e aveva spinto la Provincia a chiedere il dissequestro. “Se qualcosa si sta muovendo è grazie al Prefetto dell’Aquila che ha preso a cuore la vicenda e al nostro interessamento”- rimarca il portavoce, Franco D’Amico.