SULMONA – Nei casi più gravi e nella migliore delle ipotesi deve arrivare da Popoli. I Vigili del Fuoco di Sulmona non hanno più in dotazione l’autoscala per le emergenze. Un particolare che si è subito notato l’altro giorno, nel corso dell’incendio che ha divorato i tetti di due villette in località Badia di Sulmona. Gli addetti ai lavori hanno infatti spiegato che il mezzo è stato trasportato nei mesi scorsi ad Isernia poichè in città manca uno spazio adibito per allocarlo in tutta sicurezza. Un vulnus, non proprio di lieve entità, che riaccende i riflettori sulla nuova caserma dei Vigili del Fuoco, progetto che ha portato il vicesindaco Franco Casciani, lo scorso maggio, a recarsi a Roma per un summit con l’ingegnere Giovanni Nanni della Direzione Centrale per le Risorse Logistiche e Strumentali del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Abbandonata l’ipotesi dell’ex Caserma Cesare Battisti, che sarà soggetta ad interventi per la realizzazione di un parcheggio interrato, il Comune sta vagliando altre opzioni. Un argomento che negli anni si è trascinato nel dibattito politico senza soluzione alcuna. Negli ultimi mesi è stato proprio Casciani ad insistere e riprendere le fila del discorso, nonostante qualche resistenza politica e istituzionale, poichè i Vigili del Fuoco hanno sempre chiesto la sede in un’area logisticamente importante per immettersi con facilità nei percorsi urbani ed extraurbani. Va ricordato il vasto territorio che devono ricoprire, che va da Vittorito a Scanno, fino all’Alto Sangro. E la vicenda dell’autoscala “delocalizzata” è sicuramente emblematica e dovrebbe spingere a riflettere in tal senso.