SULMONA – La Regione Abruzzo chiederà la deroga per il punto nascita dell’ospedale di Sulmona. Nella quinta commissione del Consiglio regionale è stata approvata la risoluzione presentata dalla consigliera regionale dell’Udc, Marianna Scoccia, che impegna il Presidente della Giunta regionale Marco Marsilio e l’assessore al ramo, Nicoletta Verì, a reiterare la deroga per la salvaguardia del reparto di maternità finito nel vortice della riorganizzazione. La Scoccia ha trovato l’appoggio del Pd e del Movimento Cinque Stelle nelle fila della minoranza mentre per la maggioranza ha dato manforte Fratelli d’Italia oltre al gruppo di riferimento. Non ha preso parte alla votazione la Lega, ritenendo che l’assessore Verì già si sta attivando per la richiesta della deroga, a differenza di quanto aveva annunciato nell’incontro con i sindaci quando voleva potenziare il reparto per toccare la soglia dei 500 parti. Dalla Lega quindi né un voto a favore e né uno contro. Il no è arrivato invece all’altra risoluzione presentata dall’ex assessore Silvio Paolucci che oltre a chiedere la deroga, puntava sulla revisione del Dm 70. E lì anche il Movimento Cinque Stelle non ha votato a favore. Ma la risoluzione di Paolucci dà comunque forza a quella presentata dalla Scoccia che alla fine, dopo aver combattuto con le unghie e con i denti, è passata in commissione. Per la consigliera dell’Udc “solo dopo aver ottenuto la deroga avremo il tempo e la serenità per potenziare sia il reparto di Ostetricia e Ginecologia che il punto nascite tanto da renderlo attrattivo e così avvicinarlo, quantomeno, alla soglia dei 500 parti. Una volta ottenuta la deroga contestualmente al potenziamento bisognerà lavorare, per tramite dei parlamentari che la Regione Abruzzo esprime, molti dei quali legati a doppio filo con i gruppi presenti sia al Governo che all’Opposizione, per rivedere i parametri espressi sia nell’Accordo Stato-Regioni sia nel DM70 che si sono dimostrati, almeno per un territorio come quello del Centro Abruzzo, inattuabili e dannosi, comportando una disparità per i cittadini nella fruizione dei servizi sanitariâ€. E per il punto nascita si riaccendono le speranze.
Andrea D’Aurelio