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Una vicenda triste e sconcertante quella del Don Orione. I decessi sono arrivati a 18. Il sindaco Di Pangrazio chiede aiuto alla protezione civile e alle istituzioni, una situazione difficile per un ospedale che serve decine di migliaia di persone: “Siamo in emergenza, l’ospedale è sotto pressione, abbiamo bisogno di strutture e di una macchina per i tamponi”. C’è anche il focolaio della struttura di Trasacco. Il drive in per i tamponi è stato spostato dal pronto soccorso ma il Covid non si ferma e in tanti si rivolgono alle strutture sanitarie per i tamponi. Il sindaco ha nominato un assessore addetto alla emergenza Covid poiché metà della popolazione della provincia dell’Aquila ricade sul territorio di Avezzano. Sono state poste delle tensostrutture momentaneamente, una zona grigia, nei pressi dall’ospedale, per far sì che non ripeta il tragico caso dell’uomo deceduto in auto in attesa fuori dal pronto soccorso. Infatti, la Asl provinciale dell’Aquila ha avviato due indagini interne per verificare se ci sono responsabilità dei sanitari. Uno caso si riferisce al 70enne di Luco dei Marsi, accompagnato dalla moglie e dalla sorella che, dopo aver atteso in macchina davanti alla struttura di emergenza con evidenti problemi respiratori, è stato soccorso dai medici che però non sono riusciti ad evitare la morte.

L’altro riguarda l’anziano risultato positivo nella Rsa don Orione di Avezzano per il quale per l’aggravarsi delle condizioni è stato necessario il ricovero e che è poi morto all’interno della ambulanza in fila davanti al pronto soccorso.

Secondo quanto si è appreso, in questa ultima circostanza, ci sarebbero responsabilità dei medici che non avrebbero soccorso una persona in codice rosso, nonostante le norme impongano di intervenire anche se in presenza di contagio.

 

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