L’Ericsson S 64, velivolo adatto al trasporto di grandi carichi aerei, della battipista decollato dal vicino comprensorio sciistico di Ovindoli, trasportava il gatto delle nevi che si è sganciato improvvisamente. Non è chiaro se sia stato sganciato volontariamente a causa della pericolosità durante le fasi di trasporto per delle oscillazioni anomale. Queste oscillazioni avrebbero spinto il pilota a eseguire la manovra di sganciamento in modo da evitare pericoli peggiori. Il mezzo è stato scomposto e trasportato con diverse operazioni iniziate questa mattina.  La parte precipitata sarebbe il corpo principale del mezzo batti-neve.
Dopo sette giorni di ricerche i carabinieri che hanno trasportato in quota l’antenna Recco hanno percepito i primi segnali della presenza degli escursionisti
Il potente sonar del soccorso alpino trasportato dai carabinieri elicotteristi del reparto di Rieti, avrebbe individuato un’area in cui potrebbero trovarsi i quattro escursionisti che si cercano ormai da domenica scorsa.
I militari del NEC (XVI nucleo elicotteri) di Rieti questa mattina sono partiti da un’area adiacente al campo sportivo di Forme, per portare in quota l’antenna di 80 centimetri di diametro che ha una tecnologia Recco, in grado quindi di captare anche a profondità importanti, tramite un segnale, i metalli come chiavi, cellulari e metalli degli indumenti da alpinisti.
I carabinieri, al comando del capitano Adolfo Donatiello, hanno percepito dei suoni che dovrebbero essere i segnali che stabiliscono l’area in cui potrebbero trovarsi gli escursionisti. Si tratterebbe della zona della Valle Genzana, prima della cima Trieste, l’area che sarebbe dovuta essere probabilmente la destinazione dei quattro escursionisti.