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ROMA – È una storia intricata, quella che coinvolgerebbe il presidente della Figc Gabriele Gravina, di Castel di Sangro (L’Aquila), la cui famiglia fu proprietaria della squadra del piccolo centro abruzzese che arrivò in serie B negli anni 90. Secondo Repubblica la vicenda è una sorta di ginepraio e ci sono due indagini finora, va precisato, senza indagati.

Gli accessi abusivi del finanziere Pasquale Striano sul conto di Gravina e del presidente della Salernitana Daniele Iervolino, secondo il quotidiano, sarebbero solo un tassello.
Si parte dell’estatedel 2021, quando la Salernitana finisce nelle mani di Iervolino, le fiduciarie presentano esposti e il 7 febbraio, la procura Figc invia una missiva ai pm romani. Si parla di «irregolarità delle offerte» e di «una simulazione di titolarità». Il sospetto è riassunto nel reato ipotizzato dai pm romani:ovvero la truffa.

Nel frattempo, seguendo la ricostruzione di Repubblica, accade qualcosa. Perché dal momento in cui Iervolino prende le redini della squadra, il finanziere Striano inizia a indagare sul suo conto. Tre mesi dopo inizia invece un’attività che prende di mira Gravina. Tra il 9 maggio e il 16 giugno Striano e due finanzieri incontrano quattro volte Emanuele Floridi, un manager che si occupa di crisi aziendali, vicino al presidente della Lazio Claudio Lotito. Oggetto della discussione: diritti tv nel calcio e collezioni di preziosi libri d’epoca di Gravina.
E nel marzo 2023 la procura antimafia invia gli atti ai magistrati di Roma. Nasce la l’inchiesta per verificare le informazioni di Striano su Gravina. Il presidente non è indagato, ma all’attenzione dei pm Giuseppe Cascini e Maria Sabina Calabretta c’è una dinamica particolare che sarebbe avvenuta nel 2018, quando la Lega Pro presieduta da Gravina chiude un contratto con la Isg per i diritti televisivi. Il sospetto, tutto da verificare, è che Gravina possa avere avuto una contropartita: l’incasso di una sorta di caparra per un affare sfumato che ruota intorno a una collezione di libri. E che i soldi siano stati investiti per acquistare un’abitazione a Milano. Ma al momento si tratta di ipotesi non provate.

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