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SULMONA – Ancora una fumata nera per l’inchiesta denominata “Un Posto in Paradiso”, più conosciuta con il nome di “Droga nel garage”, una delle più grosse operazioni antidroga mai effettuate sul territorio, compiuta nell’ottobre 2019 dal Nucleo Mobile della Guardia di Finanza di Sulmona. Il giudice per le udienze preliminari, Alessandra De Marco, ha respinto le eccezioni preliminari degli avvocati difensori, in ordine alla validità delle intercettazioni e alla scomposizione del fascicolo. L’udienza è stata aggiornata al prossimo 3 ottobre, ovvero a quattro anni esatti distanza dalle prime misure cautelari. Sul tavolo del Gip si sono le istanze di patteggiamento per il 51 enne A.D.P. che aveva messo a disposizione il garage per il carico di droga e della giovane coppia, almeno all’epoca dei fatti, D.M. e G.P. Sceglieranno verosimilmente il rito ordinario l’ex latitante M.L.D. e il corriere romano A.E. La chiusura delle indagini preliminari e le successive richieste al Gup erano state effettuate a seguito del rimpatrio in Italia dell’ex latitante, arrestato a Marbella di Spagna il 29 settembre dello scorso anno, considerato il deus ex machina dell’operazione. I fatti risalgono al 2 ottobre 2019 quando in un garage del viale della stazione furono scaricati un chilo e mezzo di cocaina, 14 kg di hashish, 15 grammi di marijuana. Le Fiamme Gialle, in flagranza di reato, presero il 51 enne proprietario del locale e il corriere romano. Poi il conto arrivò anche per la giovane coppia e infine per l’ex ricercato M.L.D., considerato dagli inquirenti la mente dell’intera operazione. Era lui che comunicava con la coppia considerata il suo braccio operativo. Per portare avanti l’attività di spaccio avrebbe ingaggiato di volta in volta giovani “collaboratori” ai quali affidava ingenti quantitativi di sostanza stupefacente da custodire e consegnare quotidianamente ai vari assuntori in città e nel comprensorio. Ma si affidava anche a insospettabili consumatori di stupefacenti, tanto da individuare nel garage il luogo di consegna dell’ultimo ingente quantitativo di droga. Comunicava tramite schede telefoniche che venivano utilizzate una sola volta e poi gettate via. A scoprire l’ingente traffico sono state Procura e Finanza che hanno smascherato il sodalizio. 

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