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PRATOLA PELIGNA – Aveva un paio di etti di cocaina in casa. Un uomo di origine napoletana e residente a Pratola Peligna, F.E., è stato tratto in arresto nella serata di ieri dagli operatori del Commissariato Ps di Sulmona, coordinati dal Vice Questore aggiunto, Antonio Scialdone, per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il blitz antidroga è scattato intorno alle ore 21 nel quartiere di Valle Madonna dove il soggetto risiede. Il via vai di persone aveva cominciato a far insospettire da tempo le forze dell’ordine che si sono attivate. La Polizia ha rinvenuto un ingente quantitativo di sostanze stupefacenti a casa dell’uomo, sembrerebbe un paio di etti di cocaina più materiale per il confezionamento della sostanza. Da qui l’arresto in flagranza di reato che è stato eseguito dai poliziotti, su disposizione del magistrato di turno presso il Tribunale di Sulmona, Edoardo Mariotti. L’uomo è stato ristretto agli arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida. Nelle prossime ore saranno resi noti i dettagli dell’operazione. Continua lo scacco allo spaccio sul territorio, a dimostrazione che il fenomeno è assai diffuso. Ulteriori accertamenti sono in corso per risalire alla provenienza della sostanza e ai potenziali acquirenti sul mercato.
Aggiornamento

Arresto convalidato e misura cautelare confermata per F.E., 54 enne di origine napoletana residente a Pratola Peligna, colto in flagranza di reato con due etti di cocaina nella sua abitazione di Valle Madonna. L’uomo non ha avuto nulla da dire al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sulmona, Marta Sarnelli, che ha convalidato l’arresto in flagranza di reato eseguito dalla Polizia, ha applicato la misura cautelare degli arresti domiciliari e ha disposto la celebrazione del rito direttissimo, concedendo i termini a difesa all’avvocato difensore, Maurizia Lina Sciuba. L’uomo era stato fermato ieri sera dalla Polizia a seguito di diverse segnalazioni sulla sua attività. Una “centrale dello spaccio” che ha permesso agli operatori di rinvenire e sequestrare due etti di cocaina, bilancini e materiale per il confezionamento della sostanza. Un quadro accusatorio abbastanza solido che ha spinto l’indagato ad avvalersi della facoltà di non rispondere. Si torna in aula il prossimo 9 giugno.

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