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SULMONA. Arriva la polizia nelle case parcheggio. Il Comune non si ferma con gli sfratti. L’ultimo, in ordine di tempo, è stato eseguito l’altro giorno in un’abitazione di un quartiere pedemontano. Sul tavolo ci sono altri 14 preavviso e almeno cinque ricorsi. In totale sono 64 le case parcheggio a disposizione dell’ente ma il 35 per cento del patrimonio è occupato abusivamente. Per questo si sta cercando, non senza fatica, di ripristinare il corretto uso degli alloggi. Al momento sono nove gli alloggi liberati, alcuni dei quali con l’uso della forza pubblica. In totale gli avvisi di “sfratto” salgono a 38. Non a caso la Giunta comunale aveva approvato anche il nuovo regolamento, fissando la durata massima di permanenza che scende da quattro a tre anni. In particolare, è stato stabilito, si può usufruire della casa parcheggio per un periodo di un anno e mezzo con possibilità di una proroga dello stesso arco temporale, considerato che l’assegnazione avviene per condizioni emergenziali e temporanee. Sono stati rivisti i punteggi da attribuire agli utenti che ne fanno richiesta. Come pure è stata introdotta come pena di esclusione o perdita dei diritti la mancata partecipazione dei beneficiari ai bandi per le case popolari. Proprio su questo punto, per fronteggiare l’emergenza abitativa, il Comune è chiamato ad accelerare con la pubblicazione della graduatoria. Nei giorni scorsi è arrivata la lettera di protesta di una mamma disperata, costretta a vivere con quattro figli in un alloggio dalle condizioni igieniche pressocchè scarse. Se da un lato l’ente libera gli alloggi, dall’altro le procedure per assegnare le case disponibili non sono poi così spedite. Non c’è traccia, ad esempio, della graduatoria del contratto di quartiere con 12 alloggi pronti e disponibili. L’emergenza abitativa continua ad essere un problema serio. Basta scorrere le bacheche di annunci per capire che le case in affitto non si trovano, almeno non a prezzi agevoli per le giovani coppie.

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