SULMONA - La Magneti Marelli ricorre al Tar dell’Abruzzo e impugna il provvedimento della Regione Abruzzo sulle emissioni inquinanti. A farlo sapere è la Fiom Cgil spiegando che secondo la direzione aziendale “le soglie stabilite dalla normativa regionale sarebbero troppo stringenti; di qui la decisione di intraprendere un percorso di autotutela legale che però, per come è stato esposto, non sembrerebbe avere come fine principale quello di salvaguardare l’insediamento industriale sul nostro territorio, ma più semplicemente proteggere l’immagine dell’azienda”. Dal sindacato stanno ancora aspettando che l’azienda, a fronte di ben due specifiche richieste di incontro, si decida a convocare l’organizzazione per spiegare anche i possibili impatti sull’occupazione e sul futuro dello stabilimento di Sulmona in conseguenza dei potenziali sviluppi legati alla diffida regionale. “Non vorremmo dover pensare che, di fronte a una circostanza così rilevante per tutta la popolazione locale, l’azienda stia tentando di eludere le legittime richieste di chiarimento producendo, come inevitabile e sicuro effetto, quello di alimentare dubbi, preoccupazioni e diffidenza tra lavoratori e cittadini”- avvertono dalla Fiom-“crediamo invece che l’azienda debba spiegare in trasparenza come stanno le cose e se e quali misure siano state messe in atto a tutela della salute delle persone dentro e fuori lo stabilimento”.
Andrea D’Aurelio