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SCONTRONE. Cinquanta mila euro portati via dai malviventi e 20 mila euro recuperati dai carabinieri. E’ questo il bilancio dell’assalto con esplosivo allo sportello dell’ufficio postale di Scontrone. L’episodio è avvenuto intorno alle due quando, stando alla prima ricostruzione effettuata dai carabinieri, un gruppo di tre malviventi, coperti da passamontagna, si sono presentati nell’ufficio postale a bordo di un’auto. A quel punto hanno assaltato lo sportello Atm delle poste, provocando una forte esplosione che è stata nettamente avvertita dalla popolazione residente. I banditi sono fuggiti con circa 50 mila euro in contanti. Nel giro di sei minuti, dopo che uno dei residenti ha lanciato l’allarme, sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Castel di Sangro, agli ordini del capitano, Giuseppe Testa, recuperando altri 20 mila euro in contanti che i malviventi non sono riusciti a portare via per la fretta e per il timore di rimanere coinvolti nell’esplosione. È stato un rumore assordante, come se fosse esplosa una bomba”, ha raccontato un abitante di Villa Scontrone, ancora scosso dall’accaduto, “abbiamo subito chiamato i carabinieri perché quel boato era davvero qualcosa di esagerato”. La tecnica cosiddetta della “marmotta” consiste in un apparecchio artigianale a forma di pala, su cui viene posizionato una miscela di acetilene e gas esplosivo, poi infilata direttamente all’interno dello sportello, che eroga le banconote. Quindi si accende la miccia corta che innesca l’esplosione. L’assalto del bancomat ha squarciato il silenzio della notte, facendo riversare in strada i residenti che abitano nelle vicinanze. Sulla vicenda stanno indagando i carabinieri che, nelle prossime ore, acquisiranno le immagini delle telecamere di videosorveglianza dell’ufficio postale per cercare di risalire ai responsabili. L’ultimo caso in ordine di tempo risale alla notte del 6 gennaio 2023 quando altri malviventi avevano sventrato il bancomat della banca di credito cooperativo di Corfinio, la filiale di Pratola Peligna. In quella occasione il bottino era stato più magro: appena 27mila euro e danni ingenti sulla struttura. I carabinieri del nucleo operativo di Sulmona, con tecniche investigative, avevano denunciato due persone di origine pugliese, dopo lunghi mesi d’indagine

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