L’AQUILA – Due anni e sei mesi di reclusione, risarcimenti delle parti civili e refusione delle spese di lite. E’ questa la pena comminata dalla Corte d’Appello dell’Aquila all’ex vice sindaco di Roccaraso, Alessandro Amicone, per la calunnia riguardante i Mondiali Juniores di sci alpino che si sono svolti a Roccaraso nel gennaio 2012. I giudici aquilani hanno parzialmente riformato la sentenza di primo grado, emessa dal Tribunale di Sulmona, il 14 ottobre dello scorso anno, “abbonando” sei mesi di pena all’imputato. Sotto processo erano finiti anche l’ex governatore del Lazio, Francesco Storace, all’epoca dei fatti direttore responsabile del Giornale d’Italia e il giornalista Federico Colosimo, autore di alcuni articoli sull’argomento, ovvero sulla gestione dei dodici milioni di euro a disposizione del Comune per l’organizzazione dei campionati. Entrambi sono stati assolti dall’accusa di diffamazione. Amicone invece è finito sotto la lente della magistratura per il reato di calunnia, per aver cioè depositato davanti all’autorità giudiziaria alcuni esposti, ritenuti dalle parte civili illegittimi e arbitrari, sulla gestione dei mondiali di sci. Secondo il castello accusatorio, sarebbero stati lesi l’onore ed il prestigio dell’imprenditore Mauro Del Castello, amministratore della società Sifatt, Luca Colecchi e Felice Colecchi, rappresentanti della Pizzalto spa e il sindaco di Roccaraso, Francesco Di Donato nonchè i consiglieri comunali Patrizia Olivieri e Domenico Cordisco. Nell’esposto l’ex vice sindaco faceva riferimento agli appalti, alla fornitura di carburanti, alla realizzazione di un tunnel e all’utilizzo di motoslitte. Una “semplice” segnalazione di presunte anomalie per la difesa dell’imputato mentre per il Tribunale e la Corte d’Appello si tratta di calunnia. Da qui la condanna rimodulata ma non evitata.