SULMONA- Sarebbe partito da un esposto il nuovo filone d’indagine che coinvolge il Cogesa, la società partecipata che si occupa della gestione del servizio rifiuti in Centro Abruzzo. La Squadra Mobile dell’Aquila si è recata nella mattinata di ieri nell’incubatore di Sviluppo Italia, dove sono collocati gli uffici tecnici ed amministrativi dell’azienda peligna, per svolgere l’attività di polizia giudiziaria, ordinata dal sostituto procuratore della repubblica di Sulmona, Edoardo Mariotti. La procura sulmonese si sarebbe attivata a seguito di un esposto che è stato presentato nel secondo piano del palazzo di giustizia all’indomani della nomina del nuovo amministratore unico, Nicola Sposetti. Gli operatori della Squadra Mobile, nel giro di un’ora, avrebbero chiesto informazioni specifiche ed una serie di delucidazione al coordinatore generale della partecipata, sentendolo a sommarie informazioni e acquisendo tutti gli atti oggetto di verifica. La relazione dell’attività svolta è finita sul tavolo della procura che dovrà ora stabilire la linea investigativa da seguire. Al momento non ci sono persone iscritte sul registro degli indagati. Non sono ancora chiari i particolari dell’operazione che, comunque, è stata sollecitata in un periodo nevralgico per il Cogesa che, nelle scorse settimane, aveva licenziato il piano di ristrutturazione del debito, al vaglio del Tribunale, resosi necessario in seguito alla procedura di crisi che aveva attivato lo scorso anno il cda. Il piano di risanamento, la scorsa settimana, era stato contestato dal comune di Sulmona che, con apposita delibera di Giunta Comunale, aveva dato mandato ad un legale di presentare opposizione per le incongruenze rilevate salvo poi fare un passo indietro, revocando tale incarico, a seguito di un incontro che il sindaco, Gianfranco Di Piero e alcuni amministratori comunali avrebbero avuto nello studio del consigliere, Mimmo Di Benedetto con il neo amministratore unico, Nicola Sposetti. Una revoca che era stata stigmatizzata in consiglio comunale e definita “inquietante” dalla consigliera comunale, Teresa Nannarone mentre per Di Piero si tratta di un’azione di salvataggio della società. Il piano di ristrutturazione, nel frattempo, è stato “impugnato” da Asm.