SULMONA – L’opera Snam è un crimine ambientale. Non usa giri di parole l’ex Presidente del Parco Nazionale della Majella, Franco Tassi, per definire il cantiere di Case Pente dove ieri i comitati cittadini per l’ambiente sono tornati a protestare. “Mentre a livello internazionale i potentati della terra proclamano misure epocali di contrasto allo sconvolgimento climatico – scrive Tassi -, e mentre la vulgata nazionale spergiura di volere una transizione ecologica, questa miope religione “green” si tinge sempre più del marrone della terra che alle prime piogge, denudata di copertura boschiva, precipiterà rovinosamente a valle, suscitando le consuete lamentazioni contro le “calamità naturali”. Che in realtà sono disastri tutt’altro che “naturali”, perché l’uomo non ne è la vittima innocente, ma la principale causa. La politica di crescita infinita e la corsa sfrenata al profitto spingono infatti il mondo in direzione opposta, incurante del massacro sistematico degli ecosistemi naturali”.