PRATOLA PELIGNA – Il barista non somministrò le bevande richieste e nel locale scoppiò la rissa, al termine dei festeggiamenti in onore della Madonna della Libera. Per la “scena da far west” del maggio del 2018 a Pratola Peligna, il giudice per udienze preliminari del Tribunale di Sulmona Marta Sarnelli, ha rinviato a giudizio questa mattina G.S. di 28 anni, F.G. di 33 anni di Sulmona e P.D.C. di 55 anni di Castel Di Sangro, che finiscono sotto processo a vario titolo per i reati di violenza privata in concorso, lesioni personali e danneggiamento. Stando al quadro accusatorio, i tre sarebbero giunti in un bar in procinto di chiudere, chiedendo da bere, ma il barista, notando peraltro lo stato di alterazione in cui si trovavano due di loro e nel pieno rispetto dell’ordinanza comunale che vietava la somministrazione di bevande alcoliche dopo le tre, avrebbe negato la consumazione e questi, non contenti, avrebbe reagito con violenza sulle cose. Barista, buttafuori e proprietario dell’attività commerciale sono intervenuti per fermare la furia dei tre avventori, che, cacciati dal locale, si sono accaniti sulla saracinesca e sul registratore di cassa, danno in seguito risarcito. Al 55 enne di Castel Di Sangro la Procura contesta solo il reato di violenza privata per aver, in concorso con gli altri due, prima minacciato il titolare e poi, una volta estromesso dal locale, danneggiato la serranda metallica con calci e pugni, scagliandole contro sedie e tavolini. Per i due sulmonesi sono tre invece le imputazioni: violenza privata, lesioni e danneggiamento. Nel caos che entrambi avrebbero scatenato lungo via Carso, sarebbero rimasti feriti anche due giovani del Venezuela, estranei ai fatti, che si sono beccati un pugno in faccia. Uno di loro ha riportato otto giorni di prognosi mentre l’altro, un 19 enne, è stato soccorso dai sanitari del 118 per una lesione fratturativa dell’orbito maxillo-facciale con una prognosi superiore a trenta giorni. I legali dei tre imputati contestano la ricostruzione investigativa e il prossimo 5 ottobre, nella prima udienza del processo, si entrerà nel merito.
Andrea D’Aurelio