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SULMONA. Violenza sessuale, tentata estorsione, simulazione di reato e diffusione di materiale dai contenuti sessualmente espliciti. Queste le accuse che il sostituto procuratore della repubblica di Sulmona, Edoardo Mariotti, contesta ad un ufficiale di circa 60 anni, fino a qualche anno fa in servizio a Sulmona.La procura ha chiesto il rinvio a giudizio a carico dell’uomo che dovrà presentarsi il prossimo 12 dicembre, davanti al gup del Tribunale di Sulmona, Marta Sarnelli, per l’udienza preliminare. I fatti risalgono allo scorso anno quando la donna, una 50enne di Sulmona, dopo che i due si erano lasciati, si era recata nel commissariato di polizia per presentare una denuncia. Secondo l’accusa, un ufficiale di polizia locale, dopo aver prestato una somma di 800 euro alla sua ex, avrebbe preteso “di recuperare il credito tramite prestazioni sessuali”. La 50enne, nello specifico, ha riferito agli inquirenti di essere stata “indotta a compiere atti di natura sessuale” il 19 ottobre 2023, mentre i due circolavano con l’auto. Finita la storia, sempre secondo la denuncia della vittima, l’uomo avrebbe minacciato lei e i suoi familiari di divulgare filmati privati dal contenuto sessualmente esplicito. In particolare, stando agli atti d’indagine, l’ufficiale si sarebbe recato “a casa della sorella della persona offesa per lasciare il materiale nella cassetta della posta”, per poi minacciarla di renderlo pubblico. Ma non è tutto. Secondo la procura, l’imputato avrebbe simulato anche il reato di furto, nel momento in cui aveva denunciato lo smarrimento dell’hard disk, trovato poi dalla polizia nel corso della perquisizione. Tutte accuse che, secondo il pm Mariotti, sono solide per essere sostenute in giudizio. Di parere contrario l’ufficiale e il suo avvocato, Massimo Zambelli, pronti a dare battaglia. La difesa sostiene infatti che non c’è stata alcuna violenza dal momento che la donna, dopo la fine della relazione, avrebbe più volte pedinato il 60enne, raggiungendolo perfino in un viaggio in treno, recandosi nella sua abitazione e forzando la porta con un calcio, aggredendolo con la spray al peperoncino. Ne è scaturita una controdenuncia per violazione di domicilio e minacce, finita sul tavolo del giudice per le indagini preliminari, dal momento che la procura ha chiesto l’archiviazione per la lieve entità dei fatti contestati e l’ufficiale si è opposto. Il settore anticrimine del commissariato aveva sequestrato, lo scorso anno, i telefoni sia alla donna che all’ufficiale per cercare elementi utili a supporto della denuncia presentata dalla 50enne, assistita dall’avvocato, Alessandro Scelli. I device sono stati oggetto di accertamenti tecnici con la perizia disposta dalla procura.

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