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PESCARA – Un 43 enne di origini siciliane è stato rinviato a giudizio per aver abusato della figlia della compagna . Il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Pescara, Francesco Marino, lo ha mandato a processo assieme alla donna, la madre della minore. A far scattare le indagini, lo scorso anno, era stato il padre naturale della bambina. I fatti sono avvenuti in un paese del Centro Abruzzo. L’uomo era stato incastrato grazie alle telecamere e alle cimici piazzate in casa dai Carabinieri, che erano intervenuti in tempo reale, arrestandolo in flagranza di reato lo scorso 25 settembre. La minore aveva parlato delle attenzioni morbose dell’uomo ad un’amichetta e quest’ultima aveva riferito tutto al padre naturale della 12enne, che aveva denunciato l’accaduto. Sono così scattate le indagini, da cui è emerso che le attenzioni dell’uomo, un pluripregiudicato, nei confronti della ragazzina erano andate avanti per circa un anno: dall’estate 2022 a quella del 2023. Così i carabinieri, dopo aver installato le telecamere in casa, avevano assistito alla violenza in diretta, intervenendo prontamente. Il 43enne aveva reagito ai militari, oltraggiandoli. Da quel giorno si trova dietro le sbarre dove continua a negare gli abusi. Ora finisce sotto processo assieme alla sua compagna, la madre della minore, accusata di violenza sessuale in concorso, per responsabilità omissive. A lei il tribunale per i minorenni aveva sospeso la potestà genitoriale

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