SULMONA – Cancelli ancora chiusi, vegetazione alta e incolta e panchine divelte a terra dal maltempo. Si presenta così Palazzo Portoghesi, un tempo sede dell’Agenzia di Promozione Culturale della Regione Abruzzo, che affonda del degrado e nel più totale abbandono. Era il 16 maggio 2017 quando, a seguito di una perizia che la Regione dispose su una serie di edifici storici, si rilevò che quell’immobile aveva un coefficiente di vulnerabilità sismica pari a 0,26. Scattò quindi la chiusura che portò all’individuazione di una sede provvisoria, nell’Inps di via Sardi, con l’impegno e l’intenzione di addivenire a un progetto di ristrutturazione. Dopo due anni tutti gli annunci sono caduti nel vuoto. Continua l’assordante silenzio delle istituzioni. Nella sede temporanea si è riusciti ad accogliere solo meno della metà del patrimonio librario originario, che ammonta a circa 25 mila volumi. Che Palazzo Portoghesi non doveva rimanere un rudere lo aveva detto il senatore ed ex Presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, e il già Direttore del Dipartimento Cultura e Turismo, Giancarlo Zappacosta. Ma finora non si è visto nessun cantiere come pure non si ha contezza dei fondi per la ristrutturazione pari a 1 milione e 400 mila euro. Sul caso dovranno quindi lavorarci sopra i consiglieri neo eletti, del territorio e non. Perché Palazzo Portoghesi merita nuova vita.
Andrea D’Aurelio