SULMONA – “Lunedì prossimo il Consiglio Comunale è chiamato ad affrontare il primo importante passaggio della nuova consiliatura, quello del bilancio di previsione, ed è indubbio che a questo appuntamento la maggioranza arcobaleno che si è imposta nell’ultima campagna elettorale arriva più traballante che mai”. A sostenerlo è il gruppo di Fratelli d’Italia che sferra un duro attacco agli attuali amministratori, “auspicando che l’amministrazione cambi rotta ed inizi, seriamente, a produrre risultati che in nove mesi non abbiamo visto. Noi non siamo più disposti ad attendere e giustificare, e vigileremo e stimoleremo il consiglio comunale per la salvaguardia degli interessi di Sulmona”-scrivono in una nota i consilieri. “La maggioranza, se così la si può definire, sconta il peccato originale di aver messo in piedi una coalizione pronta ad accogliere tutto ed il contrario di tutto pur di vincere. Ed è noto come, subito dopo la celebrazione della vittoria elettorale, siano iniziate all’interno del “campo largo” (come oggi il PD ama definire l’esperimento politico in corso a livello nazionale) liti e distinguo che hanno reso fragile la coalizione. La presenza voluta di candidati di chiara ispirazione di centro-destra, accettata per vincere a tutti i costi, si è poi scontrata con la sgradito successo elettorale di tali candidati, di cui uno, risultato il più votato in assoluto, ha legittimamente reclamato ciò che per prassi gli sarebbe spettato, cioè la presidenza del Consiglio, richiesta che è stata rifiutata con conseguente strappo”- osserva Fratelli d’Italia spiegando ancora che “oggi la maggioranza ha difficoltà a garantire il numero legale nelle commissioni (basta l’assenza di un solo consigliere per farle saltare), ha al suo interno due consiglieri che hanno preso le distanza dalla lista nella quale furono ospitati ed eletti, preferendo collocarsi nei non iscritti, ed uno di loro è addirittura componente di maggioranza di centro destra nella amministrazione provinciale da poco rinnovata”. “Nel balletto degli equivoci si innesta la inopportuna iniziativa del Sindaco Di Piero che in questi giorni, dimenticando di rappresentare la Città e non se stesso, ha inteso sottoscrivere quale Sindaco di Sulmona un vano appello al Presidente Draghi perché rimanesse al suo posto, senza considerare che in quel posto, che Draghi non si era guadagnato con il consenso popolare, solo i partiti potevano mantenerlo e ciò non è stato. Appello del Sindaco che stride con quanto proprio recentemente fatto dalla stesso Draghi allorquando ha definitivamente autorizzato la realizzazione del Metadonotto nel nostro territorio (e solo il Governo e non altri, come ridicolmente si afferma, poteva arrestare l’opera), in barba alle posizioni di contrarietà assunte dal Comune di Sulmona e per quel che riguarda la attuale traballante maggioranza ancor di più dalle componenti di Sbic e dei 5Stelle (o di quel che ne resta!). Potremmo continuare ad elencare momenti di contraddizione e di forzata inerzia (la stasi amministrativa è sotto gli occhi di tutti) causata da posizioni contrastanti fra le varie componenti della maggioranza, ma quel che all’attualità va rimarcato e che lunedì, proprio a causa del clima politico e del pessimo stato di salute della coalizione, arrivano in consiglio proposte e provvedimenti poveri di idee, di innovazione, di quel cambiamento tante volte sbandierato in campagna elettorale” rincarano da Fratelli d’Italia sostenendo che “ilpiano triennale delle opere pubbliche, come il bilancio, sono opera nella quasi totalità degli uffici, che correttamente e ammirevolmente cercano di fare il loro lavoro, sono documenti in gran parte copia incolla di quanto fatto dalla precedente amministrazione, sono privi di slanci e di una diversa visione della città, che ha bisogno di modernizzazione come l’ossigeno. Una perla fra tutte quella della tassa di soggiorno per i turisti. Avevamo nel nostro programma indicato tutta una serie di interventi sul centro storico, sulla cartellonistica turistica, sull’accoglienza, sul decoro urbano, sui parcheggi, sui trasporti, che rendessero appetibile turisticamente la Città. Solo dopo aver fornito servizi e accoglienza adeguata si sarebbe potuto chiedere un “contributo” al turista che ne godeva, e ciò attraverso la tassa di soggiorno. Qui siamo al rovescio. Prima si tassa e poi, forse, si farà qualcosa nel bilancio che non è dato vedere”- chiosa il partito.