SULMONA – Il funzionario vuole lasciare Palazzo San Francesco ma la Giunta Comunale nega il nulla osta. Accade all’ingegnere Fabrizio Petrilli che con la nota del 22 febbraio scorso aveva chiesto all’amministrazione comunale l’assenso alla cessione del proprio contratto di lavoro a tempo indeterminato per poter partecipare alla selezione mediante mobilità esterna volontaria. Ma sindaco e assessori hanno negato il nulla osta e Petrilli resta nella pianta organica del Comune. Sarebbe stato un colpo duro per la macchina comunale, la cui riorganizzazione con le ultime tre delibere sulle Apo, è appena entrata nel vivo. E tra richieste di collocamento a riposo e mobilità esterna la pianta organica, già gravata da carenza di personale, rischia davvero di svuotarsi. Per Petrilli lo scorso 18 giugno era arrivato il parere favorevole ma previa sostituzione del funzionario da parte dell’amministrazione. Un passaggio che l’ente non riesce a garantire. Lo stesso Dirigente del quarto settore, Amedeo D’Eramo, ha messo nero su bianco che le “assegnazioni, attività , responsabilità che riguardano e che fanno riferimento alla posizione ed attività del richiedente Ing. Petrilli Fabrizio sono moltepliciâ€. E nella delibera si legge pure che “dal rilascio del richiesto nulla osta scaturirebbero conseguenze negative in relazione alla corretta funzionalità complessiva dell’attività di questo Comune†e che “nella comparazione degli interessi coinvolti, interesse di natura personale del dipendente ed interesse dell’Amministrazione al corretto e continuo funzionamento degli uffici e servizi comunali, si debba ritenere preminente quest’ultimoâ€. Da qui la decisione di sindaco e assessori di negare il nulla osta preordinato alla richiesta di mobilità esterna volontaria dell’ingegnere, Fabrizio Petrilli. Certo è che già la volontà di lasciare l’ente deve aprire una riflessione. A fare le valigie a gennaio era stata la Dirigente Katia Panella mentre prossimo alla pensione è il Dirigente, Amedeo D’Eramo. Per effetto della quota cento dieci dipendenti sono da collocare a riposo nel 2019. Si rischia quindi di riorganizzare gli uffici ma non avere personale a sufficienza mentre il Dirigente del terzo settore, il cui reclutamento tanto ha fatto discutere, deve ancora insediarsi. Ma è questione di giorni. Almeno si spera.
Andrea D’Aurelio