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SULMONA. Le cause sono naturali, come emerso dai primi accertamenti, ma non è detto che si sia trattato di autocombustione. Per questo l’amministratore unico del Cogesa, Nicola Sposetti, avvia verifiche interne sulla vicenda del “fumo in discarica”, o meglio nell’impianto del trattamento meccanico biologico. L’evento si è verificato l’altra sera ed ha spinto il sindaco di Sulmona, Gianfranco Di Piero, a chiedere un nuovo monitoraggio della qualità dell’aria ad Arta ed Asl. “Nel fumo ci sono comunque diossine”- spiega Di Piero che ieri si è confrontato di nuovo con l’Iss per l’indagine epidemiologica da avviare sull’impianto. Getta acqua sul fuoco, anzi sul fumo, Sposetti. “L’evento dell’altra sera non deve creare allarmismi. Nell’impianto non si sono viste fiamme ma solo fumo, gestito peraltro in pochi minuti. Va esclusa assolutamente l’azione dolosa. Sulle cause, dovute a circostanze naturali, abbiamo un’idea ma prima dobbiamo fare le nostre verifiche”- afferma Sposetti. Il sito del Cogesa non tratta rifiuti pericolosi ma pressocchè domestici. Per questo, il timore degli addetti ai lavori, è che le risultanze della nuova indagini non portino a rilevare grosse anomalie. Discorso diverso la gestione dell’impianto che deve migliorare, come aveva detto l’Arta al termine del primo monitoraggio, impartendo una serie di prescrizioni al Cogesa, finite pure sul tavolo della procura.

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