Il Comune dell’Aquila ha chiesto all’Agenzia nazionale per sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (Ansfisa) di annullare e ritirare in autotutela la prescrizione con cui viene imposta la sostituzione delle funi portanti della funivia del Gran Sasso: l’indicazione è contenuta nel provvedimento con cui l’11 gennaio scorso è stato dato il via libera alla riapertura al pubblico dell’infrastruttura.
L’istanza, a firma del sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, e del dirigente del settore Avvocatura dell’ente, Domenico de Nardis, è stata inviata, oltre che ai vertici Ansfisa, anche al ministro delle Infrastrutture e dei trasporti.
“Il nulla osta rilasciato dall’Agenzia è contraddittorio. – spiega il sindaco dell’Aquila – Da un lato vengono riconosciute la validità e l’esito positivo di tutti i controlli, effettuati sia in fase di revisione quinquennale a novembre, sia al termine di verifiche specifiche, condotte da tecnici specializzati, a dicembre. Di contro, a fronte delle conformità riscontrate e pienamente coerenti con i parametri normativi e standard di sicurezza vigenti, si impongono delle prescrizioni stringenti, che comunque sono portate avanti dal personale del Centro turistico come riconosciuto dagli ispettori Ansfisa nel corso dell’ispezione di domenica scorsa. Tra queste, però, è contenuta l’indicazione relativa alla chiusura dell’impianto al 30 aprile e la sostituzione delle funi portanti, con significativo anticipo rispetto al 2028, anno in cui è prevista la fine della loro vita operativa”.
Richiesta, quest’ultima, che, come viene riportato nell’istanza di annullamento, è definita “immotivata e contrastante con gli esiti delle recentissime verifiche” dal momento che “non sono state rilevate riduzioni della sezione metallica della fune o il deterioramento di porzioni della stessa”.
“Per questa amministrazione – prosegue il sindaco Biondi – la sicurezza è al primo posto. Che l’impianto sia rispondente ai parametri previsti dalla normativa di riferimento non lo dice il Comune o il Ctgs ma la stessa Ansfisa che, però, imponendo le prescrizioni e la sostituzione dei cavi si contraddice. Delle due l’una: o l’impianto è sicuro o non lo è. O per lo meno non può esserlo solo fino al primo di maggio, nonostante le accortezze e i controlli effettuati dai tecnici del Centro turistico. Per queste ragioni, anche in virtù dell’importante spesa che il Comune si troverebbe a dover affrontare per la sostituzione delle funi abbiamo chiesto che il nulla osta tecnico venga ritirato nella parte in cui si impone la loro sostituzione entro la fine del mese. In alternativa siamo pronti ad impugnarlo anche in via giurisdizionale affinché sia poi un giudice a valutare l’incongruenza e l’illogicità di quanto prescritto dall’Agenzia”.