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SULMONA – Si è riunito a otto mesi dalla sua costituzione l’Upd (Ufficio Provvedimenti Disciplinari) di Palazzo San Francesco sull’inchiesta relativa all’assenteismo in Comune. Non che finora non sia stato mai convocato ma sull’argomento si tratta davvero della prima convocazione e a sollecitare i tre componenti dell’ufficio sarebbe stata una lettera protocollata dal sindaco Annamaria Casini che chiedeva lo stato dell’arte dei provvedimenti all’indomani della notizia rimbalzata su alcuni organi d’informazione, sul fatto cioè che l’ufficio deputato a seguire il filone disciplinare dell’inchiesta non si era mai riunito prima. Tanto è bastato per far scattare il summit e il punto della situazione anche se ancora si conosce l’esito di quella riunione e né il sindaco intende rilasciare dichiarazioni su una vicenda che è esplosa esattamente due anni fa. L’Upd venne costituito lo scorso 1 febbraio con una delibera della Giunta Comunale firmata dall’ex vice sindaco Mariella Iommi. A lei toccò l’incombenza di presiedere quella seduta vista l’assenza del primo cittadino che fino all’ultimo spingeva per un rinnovo della convenzione con il funzionario dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna. Dopo due anni l’inchiesta comincia a produrre i suoi effetti anche se appare ridimensionata. Da 49 indagati si è passati a 24 avvisi di garanzia ma solo per nove persone è stato chiesto il processo. Per gli altri quindici dipendenti raggiunti da avviso di garanzia, la procura chiederà l’archiviazione. Decisive sono state le memorie difensive presentate dagli indagati, soprattutto dai dipendenti comunali che lavorano nella sede decentrata della ex caserma Pace che hanno puntato tutto sul fatto che le assenze contestate non erano altro che spostamenti quotidiani necessari per raggiungere palazzo San Francesco, sede centrale del Comune. Si è chiuso anche il fronte amministrativo con la citazione a giudizio di 18 dipendenti comunali da parte della Procura della Corte dei Conti. Per altri sei, ai quali era arrivato l’invito a dedurre da parte del procuratore generale della magistratura contabile aquilana Erika Guerri, è stata decisa l’archiviazione parziale. Se la Corte dei Conti e la Procura hanno stralciato alcune posizioni, l’inchiesta disciplinare potrebbe rimettere tutto in discussione. E’ il terzo filone dell’inchiesta quello che, al momento, procede a rilento.

Andrea D’Aurelio

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