banner
banner
banner
banner
banner
banner
banner
banner
banner
banner

foto Angelo D’Aloisio SULMONA – Alle 19,14 in punto torna la tradizione. Anche in tempo di pandemia. Da questa sera il campanile della Chiesa della Ss.ma Annunziata torna a suonare a ritmo di “caule e pesce”, quell’usanza che sa di Sulmona e che annuncia il Natale più vicino. La tradizione viene dalla cantilena che un tempo il sagrestano ripeteva a sé stesso quando suonava il campanone per annunciare l’imminenza delle festività natalizie. Da quella cantilena, che menzionava il tipico pasto della vigilia natalizia, ha preso nome la tradizione, che per il suo significato di gioia e di speranza non può che fare bene alla città. “Anche quest’anno la tradizione va avanti”- ha fatto sapere il Presidente Asp Armando Valeri. L’antica usanza è stata ripristina nel 2017 dall’ex Presidente, Catia Puglielli, dopo una breve interruzione. Mentre nella fine degli anni ottanta, su invito del compianto senatore e avvocato Michele Celidonio, fu un comitato composto da emigrati e sulmonesi a sottoscrivere una raccolta fondi per il restauro della torre in ferro e l’elettrificazione delle campane che permise la rimessa in auge della storica tradizione. Quest’anno l’annuncio di “caule e pesce” rappresenta un segno di speranza per l’emergenza pandemica in atto. Sarà un Natale diverso e surreale. Senza dubbio. Probabilmente senza zone rosse ma senza vacanze sulla neve. Ci saranno misure ad hoc per dilatare l’orario di apertura dei negozi e permettere lo scambio dei doni. Si tornerà all’essenza e alla sobrietà delle cose. Quel rintocco tutto sulmonese è un piccola luce in fondo al tunnel dei contagi e della pandemia che la tradizione e la speranza nei cuori non può portare via. Che l’attesa del Natale cominci.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento