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SULMONA – Carrozza fisioterapia a Riccione. In previsione dei World Skate Games, che si svolgeranno, per la prima volta, in Italia, dal 6 al 22 settembre, la Federazione Italiana Sport Rotellistici
(FISR) si sta preparando nel migliore dei modi per conseguire il maggior
numero di titoli e medaglie da mettere nel proprio carniere con la speranza
di arricchirlo in modo significativo.
La manifestazione costituisce una grande vetrina per l’Italia sia sotto
l’aspetto dell’immagine sia sotto l’aspetto turistico, in quanto saranno
coinvolte alcune tra le più suggestive città d’arte italiane, tra cui Sulmona e
il suo circondario, relativamente alle quattro regioni interessate: Abruzzo,
Lazio, Emila e Romagna e Piemonte. L’evento che viene definito dagli
esperti il “mondiale dei mondiali” è basato sullo svolgimento di 12
discipline che assegneranno 156 titoli e vedrà la partecipazione di circa 100
paesi ed oltre 12000 persone tra atleti, tecnici, dirigenti e sportivi al seguito.
Nell’ambito della mega preparazione, messa in atto dalla FISR sotto forma
di raduni tecnici con la presenza dei migliori collaboratori nei vari settori
(dirigenziale, tecnico, medico, sanitario), al fine di dare un impulso al lavoro
programmato e verificare soprattutto la condizione fisico-atletica e, se del
caso apportare dei correttivi al lavoro svolto con gli eventuali suggerimenti
dati dal medico, dal fisioterapista e dal preparatore atletico. Ad uno di questi
raduni, svoltosi a Riccione, alcuni giorni addietro, ha partecipato anche il
sulmonese Marco Carrozza, in qualità di fisioterapista-osteopata,
componente dell’organico federale da oltre tre anni, che con la sua
esperienza e competenza è stato di notevole aiuto ai tecnici delle squadre
maschili e femminili del pattinaggio artistico, nell’individuare le criticità di
una preparazione che ha sviluppato meglio la parte tecnica e meno quello
fisico atletica e ad analizzare le positività di un lavoro che ha tenuto conto,
in misura proporzionata e, quindi, razionale, di entrambi gli aspetti
suesposti. In questo modo i tecnici hanno avuto la possibilità di capire
attraverso la manipolazione del fisioterapista gli effetti sulla muscolatura
dell’entità del carico di lavoro propinato

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