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SULMONA – Circa dodicimila persone hanno preso parte alla notte bianca sulmonese che è tornata in vita dopo dieci anni. Un dato significativo, venuto dall’intero arco temporale dell’evento (18-04), se si considera che lo stesso è stato organizzato in pochi mesi, presentato tre giorni prima e non ha avuto un grande nome che ha fatto da traino. Non è un caso che le presenze si sono registrate pressocchè dal circondario. Tuttavia, secondo l’associazione Gravity Project di Andrea D’Agostino, il bilancio è positivo perché “ogni sulmonese si è sentito più tale del solito”. La strada da tracciare per l’avvenire è ancora lunga, soprattutto sul piano del coinvolgimento di tutte le attività commerciali. In ogni caso Sulmona ha ritrovato la sua notte bianca che ha retto sul piano dell’ordine pubblico e della sicurezza poiché non si sono registrate tensioni, fatta eccezione di due liti sul finale che sono state stroncate sul nascere, non degne di note per la cronaca. Ciò grazie al massimo dispiegamento di forze dell’ordine e volontari. Per il sorpasso all’inciviltá e al degrado, il Cogesa si è messo prima , durante e e dopo l’evento. Sono stati raccolti 15 quintali di plastica durante la serata-nottata. Cestini svuotati all’istante dagli operatori, a turnazione,in base alle esigenze. Ciò ha impedito di accumulare rifiuti e degrado. Inoltre è stata programmata e svolta un’azione di pulizia intorno alle due in centro storico e alle quattro in piazza Garibaldi, subito dopo lo stop alla musica. Nelle aree sensibili sono stati effettuati lavaggi straordinari. “Abbiamo voluto mettere in sicurezza il popolo della notte ma anche assicurare civiltà e decoro a quello del mattino”- commentano da Palazzo San Francesco tirando un respiro di sollievo. Una notte che, tra le altre cose, ha permesso di riscoprire la città soprattutto con la visita guidata ai musei che sono rimasti aperti. Meglio si può sempre fare ma secondo gli addetti ai lavori meglio di così, per questa edizione 2023, non poteva andare.

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