Con la stagione estiva cresce il numero dei frequentatori della montagna. Ma aumenta anche il numero di casi di incidenti e soccorsi da prestare. Sono stati due giorni movimentati per le squadre abruzzesi del Soccorso Alpino e Speleologico, che hanno operato sette interventi tra domenica e lunedì. Il primo ha riguardato il soccorso di uno skyrunner rimasto bloccato su un salto di roccia in un canale di Monte Aquila, sul Gran Sasso. Le squadre di terra della stazione dell’Aquila, avvisate dai colleghi di Teramo, sono intervenuti, hanno recuperato lo skyrunner che oltre alla paura, lamentava dolori alle articolazioni. L’uomo è stato trasportato all’ospedale San Salvatore. Il secondo intervento è stato operato sempre dalle squadre di terra del Soccorso Alpino e Speleologico per recuperare alle Gole di Celano un anziano di 86 anni, che a causa della stanchezza non riusciva a proseguire l’escursione. Altri due interventi sono stati effettuati domenica pomeriggio sul Gran Sasso, uno lungo la ferrata Ventricini, dove le squadre del Soccorso Alpino sono intervenute con i sanitari del 118, a bordo dell’elicottero decollato dall’aeroporto di Pescara, per soccorrere un escursionista che si era fatto male ad una caviglia. Mentre a distanza di pochi minuti un altro intervento sul Gran Sasso, sul Monte Infornace e la forchetta di Santa Colomba, dove due donne, anche a causa del sopraggiungere della pioggia, sono rimaste bloccate su dei salti di roccia. Sono intervenute le squadre di terra della stazione di L’Aquila, che erano di turno in appoggio alle altre unità a Campo Imperatore e con loro anche la squadra di Soccorso Alpino Militare del Nono Reggimento Alpini di L’Aquila. È stato necessario anche l’intervento dell’elisoccorso decollato dall’aeroporto di Preturo. Durante la notte tra domenica e lunedì sono stati recuperati due giovani escursionisti che a causa della stanchezza erano rimasti bloccati sulla Majella, a Cima Raparo, circa 300 metri sopra Fara San Martino. È durato tutta la notte il recupero da parte delle squadre di terra del Soccorso Alpino della stazione di Chieti.I due erano infreddoliti e spaventati, ma in buone condizioni di salute. Infine ieri le squadre di terra della stazione di Teramo sono intervenute per soccorrere un escursionista che si era distorto una caviglia, sul Corno Piccolo, lungo la via Normale, a ridosso rifugio Franchetti. Molti degli interventi effettuati riguardano escursionisti bloccati dallo sfinimento da ipertermia. In queste giornate di caldo torrido il Soccorso Alpino e Speleologico raccomanda di astenersi dall’affrontare salite eccessivamente impegnative, specialmente sui versanti completamente esposti al sole e privi di fonti di approvvigionamento di acqua. Raccomandazioni alla prudenza vengono dal presidente del Soccorso Alpino d’Abruzzo, Daniele Perilli. I rischi vengono dal caldo e dalla fatica, soprattutto di chi non è abbastanza allenato. Prima di partire per un’escursione è necessario informarsi sempre sulla presenza di fonti d’acqua e sul loro stato. E’ sempre bene partire alle prime ore del mattino, evitando escursioni nelle ore più calde, portando sempre con sé nel proprio zaino almeno due litri e mezzo d’acqua a testa, frutta fresca, accessori adeguati per coprirsi dal sole, cappello, telino, occhiali e creme protettive. Inoltre lo zero termico è oltre i 4800 metri, questo significa che anche una semplice escursione può rivelarsi inaspettatamente difficoltosa. Queste le regole fondamentali. E poi tanta prudenza e buon senso, per evitare imprevisti, difficoltà insuperabili e incidenti anche gravi.