PRATOLA PELIGNA – Notte di tensione e paura a Pratola Peligna per una rapina messa a segno in un’abitazione di periferia. Erano circa le tre quando sei malviventi, tutti di origine straniera, avrebbero fatto irruzione nella villa di un imprenditori edile, collocata tra il cimitero comunale e il viadotto autostrade, di facile approdo e fuga, facendo piazza pulita di oro e denaro contante, per un bottino che ammonta a migliaia di euro, ancora in fase di quantificazione. Non sarebbe ingente stando alle prime valutazioni. I ladri che si sono presentati nel cuore della notte, incappucciati e con una veste nera, avrebbero puntato le armi ai tre inquilini: madre, padre e figlio di 25 anni. Avrebbero utilizzato uno spray per poi svegliarli nel cuore della notte, minacciarli e legarli in un angolo della casa. Prima avrebbero rovistato nel piano superiore e poi sarebbero scesi. Dalle indiscrezioni gli autori dell’episodio, che si sono presentati come poliziotti, sapevano come aprire la porta e avrebbe trovato il cancello aperto. Per cui conoscevano molto bene gli ambienti della villa. Dopo aver aggredito il giovane che avrebbe tentato di reagire, il padre ha mostrato ai ladri la cassaforte per interrompere l’azione delittuosa. I malviventi, dopo un arco temporale non definito, si sono dileguati probabilmente a bordo di due auto con il bottino. L’inquilino ferito si è quindi recato in ospedale per la refertazione e le cure del caso. Ha rimediato una vistosa ferita all’occhio. Ma nulla di particolarmente rilevante. Una rapina vera e propria, sulla quale stanno occupando i Carabinieri della compagnia di Sulmona intervenuti sul posto per i rilievi di rito. Massimo riserbo da parte degli inquirenti che da oltre due ore stanno ascoltando la vittima più giovane in caserma. Ad una settimana dagli spari sulle abitazioni, un altro episodio inquietante ha interessato la cittadina peligna. Le modalità adottate dai malviventi fanno inoltre pensare anche alla rapina posta in essere lo scorso 24 gennaio nella villa di un imprenditore a Montesilvano. Una vicenda pressocchè simile anche se non sembrano esserci collegamenti dal momento che gli autori della rapina di questa notte sembrano essere “ladri di casa”, nel senso che conoscevano gli spazi. Per cui le indagini, che non potranno contare sulle telecamere di videosorveglianza, si stanno concentrando sulla sfera personale delle vittime e sull’attività di impresa edile. “Siamo scioccati perchè persone libere che viviamo in un contesto tranquillo”- racconta uno dei figli- “non è bello essere buttati giù dal letto da chi si finge poliziotto ed essere minacciati”. Nessun sospetto al momento. Vista la conoscenza capillare della villa si cerca il basista che probabilmente conosceva la famiglia. Un accento albanese come gli operai che l’imprenditore aveva alle sue dipendenze. Ma al momento gli indizi sono ancora scarsi.