Nel piccolo comune del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, nel giro di tre anni si è passati dal 29,9% del 2018 al 35% del 2019, per arrivare al 75% del 2020 di raccolta differenziata dei rifiuti. Un dato importante, più che raddoppiato e quello che emerge dalla relazione presentata dalla società Cogesa che gestisce il servizio, fornendo la raccolta differenziata con il sistema “porta a porta†a 53 comuni della Provincia aquilana. A otto anni dalla data in cui si sarebbe dovuto raggiungere il 65% di raccolta differenziata per legge (ovvero con una raccolta differenziata superiore al 65% e una produzione di rifiuto secco indifferenziato inferiore ai 75 kg/abitante anno), il piccolo borgo abruzzese, va oltre l’obiettivo, cioè la percentuale prevista dalla legge del 65% di differenziata. “Siamo un centro di piccole dimensioniâ€, rilevano dalla sede comunale, che ha ottenuto questi risultati “con ricette diverse ma con un denominatore comune: la responsabilizzazione dei cittadini attraverso una raccolta domiciliare porta a porta, un’informazione e sensibilizzazione continua ed efficace e ringraziamo la cittadinanza intera per l’impegno a separare i rifiuti”.Â
La piccola comunità che è anche bandiera arancione (marchio di qualità turistico ambientale del TCI), grazie alla partecipazione e collaborazione di tutti residenti e turisti, nelle buone pratiche di economia circolare sul territorio, è riuscita a fare questo grosso salto e l’Amministrazione Comunale raccomanda a tutti, anche ai visitatori del borgo, “di continuare per migliorare ulteriormente la raccolta, perché sicuramente in futuro si andrà verso politiche anche tariffarie che premiano il cittadino virtuosoâ€. La sfida è di andare avanti, di ridurre anche la quantità procapite di rifiuto non riciclabile, convinti anche che il ciclo dei rifiuti è una delle chiavi fondamentali dello sviluppo sostenibile. Da questo piccolo borgo di montagna, come in passato insomma si accende una scintilla della green economy e dello sviluppo sostenibile.