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“Divieto assoluto di pantaloni corti il cui margine inferiore non raggiunga la caviglia”. Ma il dress code del Tribunale di Sulmona non vale per il perito. Un professionista infatti, che oggi doveva comparire in Tribunale per la perizia di parte, chiesta nell’ambito di una causa civile, si è presentato in “tenuta estiva”, violando le disposizioni impartite lo scorso 17 giugno dal procuratore capo della repubblica, Luciano D’Angelo. Per consentire all’uomo di salire nell’aula giudiziaria e rendere la sua testimonianza, ci è voluta un’autorizzazione del giudice, Luca Pelliccia. La sua deposizione, d’altronde, era necessaria per il processo. Per questo è stata fatta un’eccezione, anzi una “deroga” alla disposizione della procura, con la raccomandazione per il futuro di attenersi alla stessa. In Tribunale vige il divieto assoluto di pantaloni corti il cui margine inferiore non raggiunga la caviglia. Niente infradito o ciabatte. Stop anche alle canottiere e altri indumenti che non rispettino i criteri di “professionalità e decoro richiesti per un ambiente giudiziario”, come recita il nuovo regolamento.

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