SULMONA – Il fatto non sussiste per l’accusa di falso in bilancio mentre gli elementi acquisiti risultano “insufficienti, contraddittori e comunque non idonei a sostenere l’accusa in giudizio” per l’ipotesi di peculato. Lo ha deciso Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Sulmona, Marta Sarnelli, che ha prosciolto l’ex amministratore del Cogesa, Vincenzo Margiotta, per il quale la Procura aveva chiesto il processo. Stando alla relazione tecnica dei periti, consegnata al procuratore Giuseppe Bellelli, l’amministratore era accusato di aver attestato un utile inesistente nascondendo perdite che si aggirerebbero sui 371mila 500 euro. Tutto questo sarebbe avvenuto, secondo le accuse, nonostante le osservazioni presentate dalla società di controllo e dal collegio sindacale. Invece, a proposito dell’ipotesi di peculato, Procura e Guardia di Finanza contestano all’amministratore Cogesa rimborsi per 23.900 euro, a fronte di circa 44.000 chilometri che avrebbe percorso con l’auto personale, per spostamenti da precisare. Dal canto suo il legale di Margiotta, Alessandro Scelli, ha contestato punto per punto le accuse e aveva ipotizzato anche una violazione del segreto istruttorio lo scorso settembre, in concomitanza della diffusione della notizia della richiesta di rinvio a giudizio.Il quadro probatorio è stato quindi destituito nel corso dell’udienza preliminare che si è chiusa con la sentenza di non luogo a procedere.
Andrea D’Aurelio