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SULMONA -   Gli era stata riconosciuta un’invalidità al cento per cento ma non una situazione di handicap grave, nonostante aveva ed ha tuttora bisogno di un’assistenza continua. Un sulmonese di mezza età, malato di parkinson, vince la sua battaglia legale in Tribunale per ottenere agli aiuti dello Stato nonchè il riconoscimento dello status di gravità. La vicenda giudiziaria nasce nel 2019 quando all’uomo, all’esito della visita da parte della commissione Inps, viene riconosciuta un’invalidità al cento per cento ma non una situazione di gravità con tutte le conseguenze del caso in termini di esenzioni e spese per prestazioni sanitarie. Incredibile ma vero. Il malato di parkinson intenta quindi la causa, per il tramite del suo legale Catia Puglielli,  per impugnare cioè il verbale della commissione e chiedere il riconoscimento di quanto dovuto in Tribunale. Il giudice nomina quindi il perito per l’accertamento del caso che evidenzia, all’esito delle operazioni, non solo una situazione di handicap grave ma anche la necessità di un’assistenza continua da parte del ricorrente viste le sue condizioni di salute. L’Inps non oppone resistenza. Per cui il procedimento si è chiuso con il decreto di omologa del Tribunale di Sulmona che dà ragione al malato di parkinson.  “Dopo tanti sforzi, pianti e sacrifici, siamo riusciti ad ottenere in Tribunale un riconoscimento totale della sua condizione di disabile e un riconoscimento degli aiuti che lo Stato prevede per il disabile e per la famiglia. Quando questo succede ci sentiamo orgogliosi e fieri della nostra mission”- ha commentato con soddisfazione l’avvocato, Catia Puglielli. Una sentenza che riaccende una speranza per tutta la categoria dei pazienti che si vedono negare, talvolta ingiustamente, il diritto all’esenzione e non solo.

Andrea D’Aurelio

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