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SULMONA – Palazzo Manara potrebbe essere messo a disposizione per i rifugiati dell’Ucraina. Al momento è solo un’ipotesi che scandisce però il clima di fermento che si respira in città per la popolazione messa a dura prova in queste ore dall’attacco russo. “Sulmona non vuole farsi trovare impreparata. Siamo la città dell’accoglienza”- ha detto l’assessore comunale al sociale, Attilio D’Andrea, che è in stretto contatto con la Regione. Al momento non sono previsti arrivi ma si gioca d’anticipo per essere pronti a rispondere a tutte le richieste in caso di necessità. Sulmona reciterà essenzialmente un ruolo di raccolta di materiali presso il Centro Operativo Comunale, in accordo con la Regione, con orari e modalità che saranno resi noti a breve. Giovedì sarà discusso un ordine del giorno in Consiglio Comunale. Il primo centro ad accogliere i rifugiati è stato Pescocostanzo, ovvero una famiglia di quattro persone. Intanto la staffetta della solidarietà cresce a vista d’occhio. Il Rotary Club di Sulmona sta predisponendo una raccolta di medicinali da far confluire nel vicino centro di Popoli, anche se i profughi hanno bisogno urgente di abbigliamento essendo fuggiti con un bagaglio minimo. Per questo i soci del club entro pochi giorni raccoglieranno indumenti, anche usati, che saranno consegnati ad un punto di raccolta a Popoli da dove un veicolo-staffetta provvederà alla consegna a destinazione in Polonia o Romania dove si stanno accampando i rifugiati. Entro dieci giorni. A Sulmona inoltre il comitato per la pace resta particolarmente attivo per dare supporto alla popolazione e alle istituzioni. (a.d’.a.)

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