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SULMONA – Il reato è prescritto ma il plesso scolastico è ancora interdetto. Per questo il comitato De Nino-Morandi ha dato seguito all’iniziativa annunciata nei mesi scorsi e ha interpellato il Prefetto in persona per sbloccare l’annosa situazione, non solo sul piano penale ma anche sul fronte della ristrutturazione. Nella missiva indirizzata alla prefettura, al comune di Sulmona e alla provincia dell’Aquila il sodalizio, presieduto da Franco D’Amico, ha chiesto di “discutere del problema e sollecitare l’adozione di ogni più idoneo provvedimento teso alla sua pronta soluzione in tempi certi, ovviamente previo accertamento sull’avvenuto dissequestro dell’opera”. Lo scorso autunno per i sette imputati del processo, che si era aperto dopo l’indagine sulle presunte irregolarità post sisma, è arrivata la sentenza di prescrizione. Allo stato attuale nè il Tribunale nè la procura aquilana hanno chiesto il dissequestro. Da qui la spinta del comitato affinchè sia la provincia a presentare istanza. Ma c’è di più. Il vertice in Prefettura viene richiesto per avviare i lavori sullo storico plesso che quest’anno taglierà il traguardo, ovviamente negativo, dei dieci anni di chiusura. “Gli enti abituali interlocutori sul problema – comune di Sulmona e provincia di L’Aquila – sembrano aver abbandonato ogni fattivo interessamento, risultando di fatto irraggiungibili o, comunque, non più interventori sulla questione in esame”- rileva D’Amico nella missiva. Si torna al Prefetto.

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