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SULMONA – Resteranno chiusi anche per la giornata di oggi giardini e parchi pubblici comunali per via dei postumi dell’ondata di maltempo che ha creato qualche difficoltà in città. L’ordinanza firmata dal sindaco, Gianfranco Di Piero, sarà valida pure per la giornata odierna quando si procederà ad una prima verifica ai fini del ripristino delle condizioni di normalità e alla conta dei danni. Che siano pochi o tanti non è dato saperlo nel senso che il quadro sarà più chiaro nei prossimi giorni quando la coltre bianca sarà sciolta definitivamente dal sole o dalla pioggia ristoratrici e sul manto stradale riemergeranno buche e crateri. D’altronde ogni precipitazione nevosa lascia degli strascichi. Nel centro storico, almeno fino alla mattinata o comunque fino alla rimozione di tutti gli elementi di criticità, permane lo stop per la Ztl. In nottata, viste le rigide temperature, proseguirà lo spargimento di sale per evitare incidenti di percorso mentre per l’intera giornata ci si occuperà di liberare cortili e pertinenze degli edifici scolastici ai fini della ripresa delle attività didattiche. L’approccio con la neve, nonostante un alveo geografico naturale, resta più complicato che collaudato. Sarà per lo stigma culturale o per la carenza di mezzi e risorse in dotazione. Il piano neve ha potuto contare su 7 ditte, 11 mezzi e sui volontari che hanno dato manforte per liberare gli accumuli di coltre bianca sul marciapiede. Grossi problemi alla viabilità non si sono registrati dal momento che le arterie principali risultavano sin da subito percorribili. Certo è che, come documentato con le nostre dirette sul campo, qualche “scivolone” della struttura c’è stato in talune zone nevralgiche: via Pola, bivio via Cappuccini, centrale piazza senza mercato, traverse di via Montesanto, zona Cavate, piazza Capograssi, piazza Ricciardi e Tenente Iacovone. Ha retto il patrimonio arboreo grazie anche alla ricognizione preventiva fatta eccezione di qualche episodio isolato. La sfida per la città resta quella di normalizzare la convivenza con la neve. Uno sforzo che richiede la collaborazione di tutti. Ovviamente sul campo e non da remoto dove la realtà non si tocca con mano.

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