SULMONA – La pagina di Sportivi Peligni ha cercato di sdrammatizzare con quella vignetta che ha fatto il giro dei social ed è stata condivisa dagli stessi investigatori. Una Sulmona assediata e circondata da pattuglie, elicotteri, unità cinofile e controlli nelle attività e nelle strutture. Non è un film come tutti hanno osato immaginare. Ma è il dispositivo posto in essere ieri dalla Questura dell’Aquila per i servizi straordinari di monitoraggio del territorio. Cinque ore di posti di blocco, dentro e fuori la città . Perché l’elicottero ha circondato anche il territorio di Pratola Peligna. Gli operatori di Polizia hanno fermato automobilisti, sono entrati in diverse attività per i controlli anti droga e hanno ispezionato una casa famiglia non riscontrando, almeno in quest’ultimo caso, alcuna irregolarità . Un dispiegamento che probabilmente non conosce precedenti storici come pure appare unico nel suo genere il protocollo di sicurezza siglato ieri a Palazzo San Francesco tra Questura e Comune, volto a potenziare il sistema di videosorveglianza cittadino per permettere alla Polizia di tenere sotto controllo tutti i movimenti in città , in diretta e in differita. E nella città restia già di suo alle novità (figuriamoci agli elicotteri in volo) si era diffuso anche un esagerato e ingiustificato allarme. Dalla presunta evasione in carcere fino all’omicidio. Nulla di tutto questo ovviamente. Ma controlli straordinari, specifici e capillari. D’altronde, dopo le zone rosse attivate in alcuni comuni, istituzioni e cittadini avevano invocato il potenziamento dei controlli, a fronte di un aumento dei movimenti e dei contagi a catena. “La nostra funzione e azione è tesa soprattutto in tema di prevenzione. Noi vogliamo informare le persone sui comportamenti che devono tenere o meno”- afferma ai nostri microfoni il Questore dell’Aquila, Gennaro Capoluongo- “da questo punto di vista non ho notato un rapporto sinallagmatico ma interazione con la collettività . Non dobbiamo strumentalizzare alcuni rapporti dei singoli. La sicurezza al livello globale non esiste. Esiste una sicurezza performante che abbraccia tutte le componenti di questo territorio. Laddove poi, in questa opera di informazione, il cittadino non si attiene a quelle che sono le regole da rispettare, noi sanzioniamo. Ma questa non è la regola. E’ l’eccezione”. Con elicotteri e controlli a tappeto il segnale sembra chiaro. Lo Stato c’è. O almeno ci vuole essere. Al di là delle modalità e della “coreografia” che pure hanno suscitato svariate reazioni in un momento storico sicuramente particolare.
Andrea D’Aurelio