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SULMONA – La minoranza non va in Consiglio ed è pronta ad interpellare il Prefetto. Ad annunciarlo in una nota sono i consiglieri Di Rienzo, Di Rocco, La Porta, Petrella, Proietti
Santilli, stigmatizzando l’operato della maggioranza sulla discussione relativa alla crisi. Di seguito la nota: “A dieci giorni dalla richiesta di Consiglio Comunale, firmata da 6 Consiglieri Comunali, nonostante l’art.39 del TUEL stabilisca che il Consiglio venga celebrato entro 20 giorni, non si hanno notizie su quando la maggioranza di Palazzo San Francesco intenda confrontarsi sui punti richiesti. Infatti, Lunedì 17 si riunirà Consiglio Comunale di Sulmona che non vedrà inseriti all’ordine del giorno né il punto sulla crisi politico-amministrativa né quello sull’ affidamento del servizio di refezione scolastica. Riteniamo che la decisione presa dal Presidente del Consiglio Comunale Cristiano Gerosolimo costituisca un gravissimo sgarbo istituzionale che denota la sua assoluta inadeguatezza a ricoprire il ruolo di garante dell’Assise comunale. Qualora non venisse rispettato quanto stabilito dal testo unico degli enti locali non esiteremo, com’è nei nostri diritti, ad informare il Prefetto di quanto sta accadendo a Sulmona. Pertanto, ritenendo l’atteggiamento del Presidente del Consiglio lesivo della dignità e del rispetto dei Consiglieri comunali, annunciamo fin da ora che non saremo presenti in Aula lunedì. Non ci stiamo, inoltre, ad avallare la condotta di un Sindaco silente e che preferisce nascondere la testa sotto la sabbia davanti alle spinose questioni avanzate dall’opposizione. Preme, inoltre, sottolineare il totale immobilismo di questa amministrazione che riunisce il Consiglio solo su atti programmatici le cui scadenze sono stabilite dal T.U.E.L. o di adeguamento normativo. La nostra assenza non è dovuta ad una mancata condivisione del “Regolamento per la definizione agevolata delle ingiunzioni fiscali e degli accertamenti esecutivi”, atto meramente burocratico che riteniamo importante per la città, che ci vede favorevoli e che comunque passerà, ma è una presa di posizione per vedere riconosciuti i nostri diritti. Saremmo stati ben lieti di approvare all’unanimità questo regolamento e di discutere della crisi e del caso mense nella stessa seduta. Prendiamo atto che non sarà così”

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