SULMONA – E’ iniziato con i colpi di pistola su una vetrina ed è finito con una rapina. Non solo una rima ma una vera e propria fotografia di un’annata che ha stravolto il paradigma della cronaca sul territorio peligno che si è tolto definitivamente l’etichetta di isola felice. La collocazione geografica e strategica, seppur attrattiva sul piano turistico, diventa un crocevia anche per la micro e macro criminalità. L’anno era iniziato con le ritorsioni legate al mondo della droga. Prima i colpi di pistola esplosi contro la vetrina di una pasta all’uovo, legata ad un 34 enne che si trova agli arresti domiciliari e che ha patteggiato la pena per la rapina al corriere della droga di Bussi e poi l’auto incendiata nei pressi di porta Saccoccia. Due episodi che avvennero in successione, il 4 e il 6 gennaio, quando si alzò il livello di attenzione sulla “guerra” legata agli stupefacenti. Sempre il 6 gennaio alcuni banditi, alcuni dei quali individuati, avevano assaltato il bancomat della Bcc di Corfinio per un bottino di 27 mila euro più i danni incalcolabili. Febbraio è stato il mese dei furti e delle azioni delittuose con il caso più eclatante che risale alla notte del 10 quando in sei, armati di pistola, si presentarono nella villa di un imprenditore pratolano per portare via il bottino. Ne scaturì una colluttazione con il figlio più giovane che finì in ospedale. Un episodio che scosse e non poco la comunità. Marzo si aprì con il cantiere della Snam a Case Pente. Scavi preliminari che riaccesero la lotta dei comitati che tuttora contestano l’inutilità e illegalità dell’opera. L’immagine di aprile è la staffetta lauretana in piazza Garibaldi con la corsa palpitante della Madonna. Una sincronizzazione che trasformò il fuori programma in una festa. Maggio è stato il mese nero per la Asl 1 con i server bloccati dagli hacker. Un ritorno al “medioevo” che continua ad avere degli strascichi. A giugno abbiamo detonato una delle notizie più rilevanti dell’anno, ovvero l’inchiesta che coinvolge 19 poliziotti della Stradale di Pratola Peligna per falso e peculato. Il Tribunale li aveva sospesi dal servizio mentre il Riesame, per la genericità delle contestazioni e la tardività delle misure, gli ha riabilitati. E’ uno dei casi che ha fatto più rumore come il rogo bis del Morrone che il 25 luglio ha rievocato un film già visto, la chiusura del parcheggio di Santa Chiara di Sulmona, il 10 agosto, che ha mandato in tilt mezza città e come l’uccisione a fuciliate dell’orsa Amarena, nella notte tra il 31 agosto e il primo settembre. Una vicenda orribile che riporta alla mente l’investimento di Carrito, star dei social, che era stato investito e ucciso sulla statale 17, a Castel Di Sangro. Ottobre è stato il mese della svolta nelle indagini degli atti intimidatori di inizio anno con l’arresto di padre e figlio, residenti a Pratola Peligna, per i colpi di pistola contro le abitazioni. Un caso, anche questo, abbastanza eclatante nelle modalità. A novembre la politica ha assunto i connotati della cronaca con la crisi infinita di Palazzo San Francesco che aveva portato il sindaco, Gianfranco Di Piero, prima a rassegnare e poi a revocare le dimissioni. A dicembre si torna al punto di partenza. Furti, paura e rapine, come quella avvenuta il 28 scorso nell’abitazione di viale Kennedy a Roccacasale quando tre banditi hanno fatto irruzione con un coltello alla mano mentre gli inquilini erano a cena. Ad affrontarli è stato il figlio 20 enne, preso a bastonate, rimediando lesioni non gravi. Non solo incidenti rocamboleschi e trasferimenti al nosocomio, pure questi divenuti parte integrante del linguaggio collettivo. D’altronde l’informazione in tempo reale, con una specificità sulla cronaca, non è mancata. Telefono alla mano, con correttezza ed essenzialità, vi abbiamo portato in tutti i luoghi, dentro la notizia, senza guardare ad orologio e calendario. La fidelizzazione dell’utenza si è quindi collaudata se si pensa che, come nel caso della rapina di Roccacasale, in 19 mila hanno visto la nostra diretta facebook in una sola giornata. Numeri non proprio facili da raggiungere su facebook con un contenuto live. Ma non sono i “conti” che ci interessano, quanto il rapporto con le persone, lettori e telespettatori, che ci carica di responsabilità per la garanzia dell’informazione. Non abbiamo bisogno di portare il pubblico dalla nostra parte essendo ormai parte integrante del pubblico. A tutti auguriamo un nuovo anno migliore e sereno con la consapevolezza che “sarà come gli uomini lo faranno”. Sarà migliore se noi saremo migliori di noi stessi e non degli altri.