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SULMONA – Come ogni primo venerdì del mese di ottobre anche quest’anno si celebra la “giornata mondiale del Sorriso”. A ricordarcelo una grafica comparsa sulla home dei nostri profili facebook rappresentante un globo che sorride con la frase: “Regala un sorriso! Diffondi il buonumore e rendi felice qualcuno oggi”. Nelle piazze e nelle strade sulmonesi si fa fatica a mantenere il buon umore un po’ per le condizioni atmosferiche che di certo non predispongono l’animo ma soprattutto per i numerosi problemi che rimbalzano imperterriti nella mente: i giovani che si danno alla fuga, il lavoro che manca, il futuro incerto per tutti, i presidi che vacillano. Eppure c’è chi trova sempre la forza di sorridere e far sorridere perché è fatto così di natura o perché non vuole scaricare sulle persone i suoi malcontenti. E’ la psicologa Antonella Di Mattia a spiegarci come si ride, in realtà, per non pochi motivi. Esiste un sorriso d’imbarazzo, intermettente, che potrebbe tramutarsi in pianto da un momento all’altro. Uno prevalentemente sociale che deriva dalla mancanza di “corrispondenza gioiosa”. Non è escluso che suoni come invidia e vigliaccheria. Il sorriso può anche essere feroce o aggressivo e in quel caso c’è poco da spiegare oppure sincero che trasmette armonia e benessere. Ne consegue che non solo non è facile sorridere ma nemmeno interpretare il sorriso altrui. I medici dicono che il sorridere aiuta a combattere stress, rabbia, alleviare ansia, paura e dolore contribuendo a facilitare la riabilitazione dopo l’ictus oltre a favorire la circolazione sanguigna. Che ciascuno trovi la forza di sorridere.

Andrea D’Aurelio

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