Uccide la moglie e i due figli e poi si suicida. E’ quanto accaduto nel pomeriggio in una villetta alla periferia de L’Aquila. Secondo le prime informazioni, l’omicida sarebbe il medico aquilano Carlo
Vicentini, primario di urologia all’ospedale di Teramo. Avrebbe ucciso la moglie e due figli e poi si è suicidato. Sul posto la Polizia e il magistrato di turno. Alla base della tragedia secondo quanto trapela dalle primissime indagini ci sarebbero le condizioni molto gravi di uno dei due figli. Per questo motivo
il professionista, in pensione da circa un mese, avrebbe perso la testa compiendo la strage. “Siamo devastati. E’ una tragedia che non riusciamo a spiegarci: il professor Vicentini era un urologo molto bravo ed apprezzato oltre che un uomo gentile, sensibile e disponibile”. Così il direttore generale della Asl di Teramo Maurizio Di Giosia ricorda il medico che oggi ha compiuto a Tempera la strage in famiglia. “Era andato in pensione circa un mese fa, dopo aver fatto un grandissimo lavoro nella nostra azienda, nel reparto di urologia a gestione universitaria – continua il dg – al momento del pensionamento il reparto è tornato a gestione ospedaliera, ma ha continuato con il grande lavoro impostato da Vicentini che era medico ricercato da fuori Teramo e fuori regione”. La strage compiuta da Vicentini risalirebbe ad almeno 24 ore prima della scoperta dei cadaveri da parte delle forze di polizia, avvenuta intorno
all’ora di pranzo. L’ultimo contatto telefonico, su una piattaforma social, con uno dei membri della famiglia risalirebbe alle 13,30 di ieri. A scoprire la tragedia sono stati alcuni amici e parenti che
hanno deciso di cercare la famiglia nella villetta, che è stata aperta con una copia delle chiavi in possesso ad uno dei parenti. Al momento gli inquirenti stanno ascoltando le testimonianze dei vicini.
Aggiornamento.
L’uomo avrebbe ucciso moglie e figli in stanze diverse e poi si sarebbe ucciso in camera con una pistola regolarmente detenuta, nella notte tra mercoledì 29 e giovedì 30 marzo. Sui corpi, uno dei quali ritrovato sotto ad un letto, sarebbero state trovate ferite che portano a pensare a questo tragico gesto. A lanciare l’allarme probabilmente un amico di famiglia che, dopo aver provato a contattare inutilmente il medico, avrebbe deciso di allertare le forze dell’ordine. Una volta sul posto le volanti e gli agenti della squadra mobile della questura del capoluogo di Regione sono entrati nell’appartamento. Una volta all’interno il macabro rinvenimento: i corpi dell’intera famiglia senza vita Sul posto oltre agli investigatori della squadra mobile della questura aquilana e la polizia scientifica. Adesso il Sostituto Procuratore della procura di L’Aquila Guido Cocco dovrà conferire nelle prossime ore l’incarico per eseguire le autopsie. “Una vicenda estremamente grave”. Queste le parole dell’avvocato di famiglia Emilio Bafile. “Era un professionista straordinario ha sofferto sicuramente per la situazione clinica del figlio che stava poco bene e questa vicenda lo ha segnato. Ovviamente, la sofferenza è arrivata all’estremo e ha maturato questa idea. Ci avevo parlato qualche giorno fa anche in quell’occasione si è confermato una persona di livello, di tanti interessi. Una persona di spicco, ma le condizioni del figlio hanno pesato molto sulla sua esistenza”.
“Un professionista di riferimento anche per il nostro ateneo”. Il rettore dell’Università dell’Aquila, Edoardo Alesse che ha raggiunto nel pomeriggio la villa dei Vicentini accompagnato dal direttore amministrativo Univaq, Benedetto Di Pietro e si è intrattenuto a lungo con parenti e familiari: “Era andato in pensione da poco come professore ordinario – ha sottolineato il rettore – era un bravo professionista, schietto, anche un po’ burbero ma sicuramente una persona genuina. Sono profondamente colpito da questo fatto apparentemente senza avvisaglie”.