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“A dicembre 2020 la disoccupazione giovanile, in provincia dell’Aquila, è tornata a sfiorare la media del 29,7%, in aumento di 1,3 punti su dicembre 2019. Anche l’occupazione per gli under 25 è al palo, con il relativo tasso sceso di 2,4 punti rispetto all’anno precedente. È diminuito anche il tasso di occupazione della fascia d’età 25-34 anni, -1,8 punti”. È il quadro fornito da Laura Tinari, presidente Giovani imprenditori di Confindustria L’Aquila-Abruzzo Interno, che evidenzia come “all’oggettiva difficoltà di inserirsi nel mercato del lavoro, per i giovanissimi, si è aggiunto un preoccupante gap di competenze: l’Italia si colloca tra gli ultimi posti, con un tasso di laureati fra i più bassi d’Europa, pari al 27,8% nel 2018, a fronte di una media europea pari al 40,7%, e un tasso di occupazione dei neolaureati pari al 56,5% nel 2018 rispetto a una media europea dell’81,6%”. L’emergenza sanitaria, fa notare la presidente dei Giovani industriali, si è abbattuta in modo forte sui giovani, che devono puntare su formazione, competenze e occupabilità: “Nelle materie Stem, quelle tecnico-scientifiche – spiega Tinari – l’Italia è da anni fanalino di coda, con una bassa quota di laureati tra i 25 e i 34 anni in queste discipline (24,6%), e un forte gap di genere che penalizza le donne. Una situazione che ricalca quella rilevata in provincia dell’Aquila. Nel Recovery Plan ci si attendeva un’inversione di rotta, ma nel capitolo “Competenze Stem e multilinguismo” sono stati inseriti solo 5,02 miliardi. Una cifra non sufficiente”.

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