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SULMONA. Le organizzazioni sindacali, con una lettera inviata al Prefetto dell’Aquila, hanno ufficialmente proclamato lo stato di agitazione sindacale per la vicenda della mancata erogazione dei pasti agli alunni e alle alunne delle scuole sulmonesi a quasi un mese dall’inizio dell’anno scolastico.
“Il disservizio, attribuibile a ostacoli di natura amministrativa, sembra non trovare soluzione e tutte le date indicate finora per il ripristino della normalità non hanno trovato riscontro. Il risultato di tale inerzia o superficialità o incapacità amministrativa è un duplice disagio: se da una parte, infatti, equivale ad un’emergenza lavorativa per numerosi operatori ed operatrici che, sospesi dal lavoro, dal 31 Maggio 2024 non percepiscono retribuzione; dall’altra, aumenta il disagio dell’utenza con centinaia di famiglie che non possono usufruire dei pasti a scuola e che si vedono costrette a risolvere con il tipico ‘panino portato da casa’ o, come nel caso della scuola dell’infanzia, riprendendo per il tempo utile alla refezione i figli e le figlie da scuola per poi riportarli/e a pasto casalingo concluso,
E’ chiaro quanto questo sia dannoso rispetto alla necessità che i bambini e le bambine si alimentino in maniera sana e bilanciata; sia lesivo del diritto allo studio e del diritto ad attività scolastiche continuative, soprattutto in quei gradi di scuola dove il momento della mensa ha carattere fortemente educativo. Quindi, è altresì chiaro che interrompere le attività scolastiche si profila come interruzione di pubblico servizio. Inoltre, immaginiamo il disagio di famiglie che devono modificare la loro routine quotidiana per sopperire ad una mancanza amministrativa. Tutto questo, ci permettiamo di dire, in una città alla deriva, dove la scuola, in tutti i suoi gradi, già subisce i danni di un’edilizia scolastica fatiscente a cui si risponde spesso con soluzioni tampone quanto meno fantasiose, come più volte denunciato dalla FLC CGIL”- sottolineano i sindacati facendo notare che “nel mese di settembre, la Cgil aveva avuto rassicurazione da parte della ditta subentrante, RICA srl, circa il mantenimento della base occupazionale e la riassunzione del personale a tempo determinato, sospeso il 31 maggio 2024, così come aveva avuto rassicurazione sull’ipotetica data di soluzione fissata al 4 ottobre, ma al momento non ci sono certezze né per i lavoratori e le lavoratrici senza stipendio né per le famiglie e per gli alunni e le alunne che subiscono i danni già elencati”. Da qui la proclamazione dello stato di agitazione

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