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SULMONA – L’accusa è quella di violenza privata, lesioni personali e omissione di soccorso per aver investito il figlio minore. Ed è così che un 54 enne residente a Castel Di Sangro dovrà comparire il prossimo 2 luglio davanti al giudice del Tribunale di Sulmona per l’inizio del procedimento dibattimentale. I fatti risalgono al maggio del 2017 e nel corso dell’udienza preliminare il Gup Daniele Sodani ha ritenuto che “gli elementi raccolti nel corso delle indagini preliminari sono idonee a sostenere l’accusa in giudizio nei confronti dell’imputato”. Da qui il rinvio a giudizio. Tutto comincia due anni fa quando si verificò una sorta di “incidente di percorso” fra padre e figlio. Il primo a bordo di una Lancia e l’altro in sella alla sua bici. Secondo l’accusa l’indagato nel percorrere un’arteria stradale e giunto all’altezza del ponte presente in quella strada, durante la marcia avrebbe affiancato e messo alle strette con il proprio veicolo il figlio minore il quale, si vedeva costretto a spostarsi bruscamente verso il muretto di contenimento del ponte e poi, a seguito della repentina frenata del veicolo postosi davanti la sua direzione di marcia, sarebbe caduto rovinosamente a terra. Il ragazzo, grazie all’impatto, avrebbe rimediato un trauma contusivo al ginocchio guaribile in venti giorni. Ma secondo la Procura, “nonostante la consapevolezza di aver cagionato un evento lesivo che provoca lesioni personali ai danni del minore”, l’indagato avrebbe omesso di prestare alla prole l’assistenza occorrente o di darne avviso all’autorità. L’uomo ha provato a difendersi nel corso dell’udienza preliminare ma il Gup lo ha rinviato a giudizio e la prossima settimana, difeso dall’avvocato del foro di Sulmona Catia Puglielli, proverà a smontare il quadro accusatorio. Una vicenda delicata, che probabilmente non fa altro che incrinare il rapporto tra genitore e figlio, ed è destinata ad avere sicuramente un seguito nel corso del dibattimento.

Andrea D’Aurelio

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