SULMONA – Si torna a manifestare per il Liceo Classico di Sulmona. A scaldare i motori sono gli studenti che non intendono far passare in sordina la data del 6 aprile, la triste e paradossale cifra tonda per la sede storica in piazza XX Settembre. Sono dieci anni dalla chiusura. Da quel terribile terremoto le porte dello storico edificio si sono chiuse con l’obiettivo di riaprirsi il prima possibile. Ma non è stato così. Sono passati dieci lunghissimi anni. Non uno o due. Ma dieci. Un amaro traguardo che fa gridare allo scandalo perché, per quanto i tempi della burocrazia in questo paese possano essere eccessivamente farraginosi, non si arriva mai a tanto. Ma la sorte avversa si è abbattuta sul Classico. Sicuramente qualcuno dovrà mettersi una mano sulla coscienza. La manifestazione degli studenti, che è ancora in corso di organizzazione, servirà quindi per mantenere alta l’attenzione su una scuola che ha segnato l’identità di intere generazioni. Aspetti e dettagli organizzativi sono ancora tutti da definire e saranno comunicati in seguito. Ma per il 6 aprile i liceali si stanno già muovendo per reperire le necessarie autorizzazioni volte allo svolgimento della manifestazione, cantieri permettendo. Per il Liceo Classico il consigliere provinciale, Mauro Tirabassi, ha chiesto una commissione edilizia scolastica da tenere a Sulmona. La Provincia conserva la proprietà dell’immobile mentre il Comune è soggetto attuatore. Per i lavori ci sono a disposizione 4,2 milioni di euro di cui la metà erogati con delibera Cipe grazie all’ex sindaco Peppino Ranalli e l’altra metà sono stati rendicontati dalla Provincia dell’era De Crescentiis e sbloccati dalla Regione su impulso dell’ex assessore, Andrea Gerosolimo. Al progetto definitivo-esecutivo sono state chieste ben 17 integrazioni che il Comune ha provveduto ad apportare in attesa del rilascio delle ultime autorizzazioni da parte del Genio Civile. E intanto il tempo continua a passare. Fu sera e fu mattina. Dieci anni.
Andrea D’Aurelio