SULMONA – “L’unico filo guida dell’Ordine è salvaguardare la Professione e preservarla da ogni tentativo di svalutarne la dignità e/o svuotarla dalle sue prerogative”. Lo precisa il Consiglio dell’Ordine degli architetti della provincia dell’Aquila, riguardo le dichiarazioni rese ieri dall’assessore Salvatore Zavarella che ha parlato di ricorso politico e di accanimento. “In riferimento alle recenti polemiche relativa al bando del Comune di Sulmona avente per oggetto i lavori di miglioramento sismico della sede storica del Liceo Classico Ovidio di Sulmona ed in particolare alla forma dello stesso – appalto integrato – l’Ordine degli Architetti della Provincia dell’Aquila, a tutela dell’intera categoria, nel ruolo che le è proprio, ha presentato ricorso al Consiglio di Stato, con il solo scopo di contrastare lo svilimento della professione e garantire la salvaguardia, ovvero la giusta applicazione dell’equo compenso, commisurato all’importanza dell’opera e del ruolo che si è chiamati a rivestire con le relative responsabilità , civili e penali, tanto più nell’opera pubblica, in cui bisogna garantire elavati standard qualitativi della prestazione. Per tali motivi, del tutto sconcertante e oltremodo fuori luogo, oltre che inaccettabile, ogni tentativo di strumentalizzazione ed etichettatura politica dell’operato dell’Ordine, non rientrando ovviamente fra le finalità di quest’ultimo, tant’è che non vi è mai stato un attacco “ad personam†o ad una “bandiera†specifica”- intervengono gli architetti che aggiungono:” l’Ordine ha sempre svolto attività di alta sorveglianza degli appalti pubblici nell’intero territorio nazionale, senza distinzione, sollevando puntualmente ogni eccezione meritevole di nota e contestandola all’ente interessato, rendendosi disponibile al confronto con lo stesso per meglio perseguire l’interesse pubblico. Talvolta, in assenza di dialogo con la stazione appaltante – come nel caso in questione- la strada giudiziaria è l’unica possibile e necessaria per esercitare la giusta azione di tutela e sorveglianza che il ruolo richiede e che la Legge attribuisce all’Ordine. Pertanto, senza voler cadere nell’altrui provocazioni, si ribadisce con fermezza che non vi è alcun animato “accanimento†nei confronti dell’Amministrazione”. (a.d’.a.)