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SULMONA – Anche se nella maggioranza dei casi è l’Inps ad erogare una pensione minore di quella spettante, capita non di rado che l’Istituto versi agli utenti degli importi aggiuntivi non dovuti. E’ quanto accaduto, ad esempio, a una 57 enne residente in Alto Sangro che ha vinto in Tribunale contro l’Inps dopo la sentenza pronunciata dal giudice, Alessandra De Marco, che ha dichiarato “l’irripetibilità della somma di 5237,96 euro indebitamente percepita dalla ricorrente a titolo di ratei di prestazione assistenziale da invalidità civile in riferimento al periodo dal 1 marzo 2017 al 31 luglio 2018”. Un provvedimento di rilievo quello del Palazzo di Giustizia che apre un filone importante per i percettori di invalidità civile. Il ricorso è stato curato dall’avvocato del foro di Sulmona, Catia Puglielli, che è riuscita a dimostrare la mancanza di dolo da parte della sua assistita. L’Inps, con provvedimento del 17 luglio 2018, ha chiesto alla 57 enne di versare la somma di 5237,96 euro per rate di prestazione assistenziale da invalidità civile riscosse in maniera superiore a quella spettante. In particolare è stato contestato che, a seguito di un ricalcolo della pensione, dal 1 gennaio 2017 l’Inps avrebbe erogato una maggiore somma non spettante all’utente. Nel ricorso, accolto dal Tribunale, l’avvocato Puglielli ha fatto notare che “non sussiste certamente il dolo da parte della ricorrente in quanto secondo lo stesso orientamento dell’Inps, il recupero dell’indebito è escluso ogni qualvolta l’Istituto sia a conoscenza dei fatti che impediscono l’erogazione della prestazione. Nel caso di specie il diritto è cessato proprio a causa di un provvedimento Inps al quale doveva tempestivamente seguire la sospensione dell’erogazione della prestazione economica. Ne consegue che la maggior somma corrisposta è dovuta ad un errore dell’Inps che non determina dunque la ripetibilità delle somme corrisposte”. D’altronde anche la Corte di Cassazione si è espressa più volte al riguardo. Una battaglia legale che apre una strada per gli utenti, soprattutto per coloro che non sanno barcamenarsi e rinunciano a far valere i propri diritti. Una piccola grande luce in fondo al tunnel della burocrazia.

Andrea D’Aurelio

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