Minacce, lesioni personali aggravate e daspo urbano. Arriva il “conto” per il giovane che lo scorso maggio seminò scompiglio nel piazzale San Francesco Di Paola, brandendo una roncola e aggredendo un giovane del posto. L’intervento dei poliziotti non riscontrava la presenza dell’aggressore, ma attivava repentine e serrate indagini per la ricostruzione della dinamica dei fatti, attraverso la visione delle telecamere di sicurezza e raccogliendo le dichiarazioni dei presenti. In particolare l’aggressore, brandendo una roncola, aveva minacciato un giovane presente nel locale con la seguente frase: “Io ti ammazzo, tu sei un uomo morto”. Dopo le minacce, secondo quando ricostruito nella prima fase delle indagini, il soggetto, lanciando via la roncola, passava alle vie di fatto, strattonando la vittima, afferrandola alla gola e facendola urtare con la testa contro la saracinesca di un locale limitrofo, causandogli delle ferite giudicate guaribili in 30 giorni.
Per questi fatti, pertanto, nei giorni seguenti gli investigatori della Polizia di Stato hanno denunciato il soggetto alla Procura della Repubblica di Sulmona per minacce e lesioni personali aggravate.
Successivamente, nell’approfondire la personalità criminale e la pericolosità sociale del denunciato, i poliziotti di Sulmona verificavano il giovane residente a Pacentro annoverava precedenti per guida in stato d’ebrezza ed oltraggio a pubblico ufficiale, per aver rifiutato l’accertamento del tasso alcoolemico alla guida e per possesso di sostanza stupefacente. Lo stesso, inoltre, risultava aver violato ripetutamente le prescrizioni emergenziali durante il periodo dell’emergenza COVID-19.
Pertanto, in collaborazione con la Divisione Anticrimine della Questura, sono stati svolti gli opportuni accertamenti che portavano all’adozione, da parte del Questore di L’Aquila, della misura di prevenzione del cosiddetto “Daspo Willy” e, pertanto, il soggetto per diciotto mesi non potrà più recarsi nei luoghi della vita notturna di Sulmona, pena la reclusione da sei mesi a due anni e la multa da 8.000 a 20.000 euro.