PRATOLA PELIGNA – Ci sono di nuovo i grandi nomi come Massimo Lopez, Giò Di Tonno e Vanessa Gravina. Ci sono le manifestazioni liturgiche che si svolgeranno regolarmente nonostante l’indisponibilità del Santuario. Ma tutto ruoterà intorno alla Madonna. Al via a Pratola Peligna i festeggiamenti per la Madonna della Libera con un’edizione 2018 piena di novità . Tradizione e innovazione, come al solito, andranno a braccetto. Il programma civile e religioso della festa è stato presentato ieri dal Presidente del comitato Ennio Bellucci, dal parroco padre Renato Frappi e dal sindaco Antonella Di Nino. Non la solita presentazione ma un annuncio a suon di musica e applausi vista la concomitanza della rassegna dei pittori peligni, giunta alla 28esima edizione, che sempre ieri è stata inaugurata. “La Madonna sempre al centroâ€- ha tenuto a rimarcare il Presidente Bellucci- facendo notare come il culto della Madonna della Libera non è solo pratolano ma si estende all’intera regione. Il programma religioso comincia mercoledì 25 aprile con la giornata della Gioventù e della famiglia, il 4 maggio è previsto l’arrivo della compagnia di Gioia dei Marsi e il 5 maggio alle 10.30 l’esposizione della statua di Maria Santissima e la processione. Il 5 maggio alle 11 si svolgerà la messa celebrata dal vescovo Michele Fusco. Tra le molteplici iniziative del programma civile da segnalare il 27 aprile alle 18.30 al cinema-teatro D’Andrea (Chiesa) “Preghiera alla madre” a cura del compositore Davide Cavuti con la partecipazione di Vanessa Gravina e Edoardo Siravo, Sabrina Cardone al pianoforte e Chiara Tarquini (soprano). Il 12 maggio alle 22 in piazza Garibaldi spettacolo di Massimo Lopez “Sing&Swing Jazz Company” mentre il giorno seguente prevista l’esibizione di Gio’ Di Tonno, sempre alle 22. Dal 24 aprile al 13 maggio, inoltre, spazio allo sport con il torneo di calcio dei giovanissimi. Ma non mancheranno le bande, i fuochi pirotecnici e tanto altro ancora. Per due week end Pratola sarà la capitale della Valle Peligna. Che la festa cominci.
Andrea D’Aurelio