SULMONA. “Dei 64 soggetti arborei esaminati è stata riscontrata in generale una condizione vegetativa non ottimale dovuta ai numerosi e ravvicinati intervenuti di potatura nel corso del tempo. In particolare 18 soggetti di tiglio nostrano sono stati descritti come secchi e senza possibilità di ripresa e per questo si consiglia come intervento l’abbattimento”. E’ il passaggio chiave della relazione dell’agronomo, Filippo Fernandez che, lo scorso maggio, dopo aver esaminato i tigli di piazza Garibaldi, aveva indicato al Comune di procedere al taglio e alla sostituzione, operazione che è stata conclusa l’altro giorno non senza polemiche. Non solo analisi ma anche proposte di riqualificazione da parte di Fernandez che, tra le altre cose, striglia il Comune. “Ciò che invece viene segnalato è una condizione di scarsa vigorosità delle chiome, dovuto alle numerose e ripetute potature errate che sono state ritenute necessarie per il decoro della piazza”- scrive l’agronomo. Intanto, a difendere le evidenze scientifiche, ci ha pensato il vice sindaco, Sergio Berardi. “Quei pochi esemplari apparentemente ancora vitali presentavano anomalie significative come la forte inclinazione del fusto o lo strozzamento del colletto, tali da fare ritenere il fattore di sicurezza molto ridotto – sostiene Berardi. Le cavità, e le carie interne ai fusti sono state tutte riscontrate nelle sezioni rivelate dagli abbattimenti e in nessun caso sono state registrate condizioni non previste”. Al coro delle polemiche si sono aggiunti anche i commercianti di piazza Garibaldi, secondo i quale meglio sarebbe stato dividere l’intervento in due fasi, anzichè chiudere completamente la piazza al traffico