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SULMONA – Si è messo in fila per un ecocolordoppler, prestazione sanitaria che aveva prenotato il 2 marzo del 2020 per lo scorso 3 febbraio. Ma un anno di attesa non è bastato ad un sulmonese che l’altro giorno, quando si è presentato in ospedale per sottoporsi all’esame, è stato rimandato a casa perché nel reparto mancano i medici. E’ l’incredibile vicenda che è capitata a diversi utenti nel nosocomio negli ultimi giorni. L’uomo si è rivolto alla nostra rubrica “Raccontalo al Mister” per denunciare il caso, spiegando che per gli effetti delle scelte politiche e della programmazione dei vertici dell’azienda, alla fine sono gli utenti a dover subire i disagi. La carenza di personale continua a cronicizzarsi nell’ospedale peligno, anche e soprattutto in tempo di pandemia, dove i problemi ordinari si scontrano con l’emergenza. Le liste d’attesa si allungano proprio per la difficoltà a reperire risorse umane, almeno in alcuni reparti. “Ho aspettato un anno prima di sottopormi all’esame per poi scoprire che quella prestazione non può essere erogata in pianta stabile”- racconta il malcapitato sulmonese che nel frattempo è stato contattato dal reparto per riprogrammare la prestazione e far scorrere la lista d’attesa. “Il problema non è dei sanitari che sono il front office e stanno facendo i salti mortali ma è della politica che declassa gli ospedali e dei vertici dell’azienda che espongono i medici a questo imbarazzo”- conclude l’utente. Come a dire che le manifestazioni hanno sempre un senso. Ma i problemi della quotidianità sono altri.

Andrea D’Aurelio

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